LA TRASPARENZA AMMINISTRATIVA NEL NOSTRO COMUNE
Che fine hanno fatto le promesse di una Amministrazione pubblica al servizio del cittadino, di un Ente locale più vicino ai bisogni di chi vive nel territorio? E, soprattutto, a che punto è la realizzazione del sito informatico del Comune più accessibile a tutti e basato sulle nuove tecnologie? A queste domande è necessario dare delle risposte analizzando il tema della ‘Trasparenza e dell’Informazione”.
Ma cos’è la Trasparenza? alcuni dicono sia la conoscenza diffusa dell’amministrazione, della sua organizzazione, del suo funzionamento, della sua azione, altri la intendono come strumento di controllo democratico del cittadino, singolo o associato sull’esercizio del potere (politico e amministrativo).
La Trasparenza come grande riforma dell’amministrazione pubblica ha come assi portanti le riforme amministrative, che dal 1992 in poi hanno reso il rapporto tra potere politico e cittadini più vicino soprattutto per quel che riguarda la responsabilità degli amministratori, dei dipendenti pubblici nonché la possibilità di controllo da parte dei cittadini sulle loro reali capacità ed efficienze.
La Trasparenza come sinonimo di legalità ha degli scopi precisi ovvero quella di far sapere al cittadino come l’amministrazione usa le risorse a sua disposizione, quali risultati ottiene e con quali costi. Se l’amministrazione è trasparente ed imparziale è possibile far emergere vicende di cattiva gestione, di condizionamento improprio nella cura dell’interesse pubblico.
Gli strumenti che il cittadino ha a sua disposizione per verificare e controllare l’operato della Pubblica Amministrazione sono l’Accesso, tanto più sono riconosciuti i diritti di accesso alle informazioni detenute dall’amministrazione, tanto più questa diventa trasparente; gli americani usano come slogan ”your right to Know” – il tuo diritto di sapere,di conoscere, quindi è il cittadino che si attiva per ricercare le informazioni che gli servono per tutelare i propri interessi, per controllare democraticamente l’amministrazione, di contro la Pubblica Amministrazione non deve nascondere nulla, mettendo a disposizione tutti i documenti pubblici. Per fare ciò, è stato introdotto, nelle normative sulla trasparenza, il concetto di pubblicità intesa come pubblicazione di tutto ciò che viene prodotto in termini di documentazione e di decisioni adottate dall’amministrazione e che sono state recepite dalla legislazione italiana con l’introduzione del “Codice dell’amministrazione digitale (d.lgs. n. 82 del 2005) che con l’Art. 54: “Contenuto dei siti delle pubbliche amministrazioni” vengono date le linee guida su come devono essere costruiti i siti web delle Amministrazioni Pubbliche e come devono funzionare al fine di rendere accessibile la ricerca dei documenti amministrativi.
Un cambiamento radicale dell’amministrazione lo si potrebbe avere se ci fosse una reale partecipazione dei cittadini alla vita politica, abbandonando le tradizionali modalità di gestione amministrativa, basate su processi decisionali di tipo gerarchico. L’adozione di nuove modalità di ascolto e di coinvolgimento dei cittadini contribuirebbero di gran lunga a migliorare la qualità della vita della comunità tenendo il rapporto tra amministrati ed amministratori più vicino. Uno strumento per rendere trasparenti atti e interessi degli amministratori locali, si chiama Anagrafe pubblica degli eletti, è una proposta di iniziativa popolare con la quale si prevede che sul sito istituzionale siano disponibili per ciascun eletto al Consiglio comunale i seguenti dati: nome e cognome, luogo e data di nascita; numero di codice fiscale (dato identificativo per disporre di un’Anagrafe degli eletti e, di ciascuno, gli incarichi elettivi ricoperti nel tempo); ammontare stipendio, rimborsi, e/o gettoni di presenza percepiti a qualsiasi titolo dal Comune; dichiarazione dei redditi e degli interessi finanziari relativi all’anno precedente l’assunzione dell’incarico, degli anni in cui ricopre l’incarico e dell’anno successivo.
E ancora: dichiarazione da parte dell’eletto dei finanziamenti ricevuti e/o dei doni, benefici o altro assimilabile; registro delle spese, comprensive delle spese per lo staff, spese per l’ufficio, spese per i viaggi sia dell’eletto che dello staff, spese telefoniche e dotazione informatica, spese varie; atti presentati con iter fino alla conclusione; il quadro delle presenze ai lavori dell’istituzione di cui fa parte e i voti espressi sugli atti adottati dalla stessa.
Sarebbe bello se la nuova amministrazione si dotasse di un sito informatico più accessibile e di un’Anagrafe pubblica degli eletti.
Noi lanciamo la proposta, l’Amministrazione di Sava la raccoglierà nel segno del cambiamento, della trasparenza e della legalità? Vedremo!
Luca Lionetti
Egregio Sig Luca Lionetti, tutte queste domande arrivano fuori tempo massimo! Perchè questo giornale ha sempre taciuto su questi argomenti? Perchè se ne parla solo adesso? Perchè in campagna elettorale nessun candidato, nemmeno il direttore di questo giornale, ha chiarito la propria posizione in merito a queste problematiche e solo pochi si sono limitati nel dire “doteremo l’amministrazione di un sito degno di questo nome”?
Facile parlare dopo, difficile capire la vera entità del problema, che se fosse stata inquadrata da questo articolo ne avrebbe sicuramente alzato il valore giornalistico, così com’è resta il solito articolo anti-qualcosa.
L’anagrafe pubblica degli eletti servirebbe come segnale di cambiamento della politica nel modo di comunicare con il cittadino, ma a cosa serve? Cosa serve sapere se il consigliere TIZIO è presente 1 sola volta o il consigliere CAIO è sempre presente?
Diversamente sarebbe stato un bell’articolo se avesse dato una linea alternativa, se avesse spiegato e fatto capire al lettore l’importanza dell’Open Data e successivamente per deduzione dirretta dell’Open Government! Molto più interessante avere a disposizione tutti i dati del “governo” del municipio in forma aggregata e riutilizzabili da tutti, ad esempio sarebbe facile estrarre da questi dati quanto è costato al cittadino quel lavoro X o quanto ha incassato il comune dai versamenti per l’IMU ed in che modo sono stati spesi!
Questo sarebbe stato interessante!
Questo articolo esce subito dopo un mio commento affinchè vi interessiate anche del sito del comune, che tempismo! Adesso immagino un’articolo sull’open data nei prossimi giorni! Saluti!
Caro Pippo, del sito del Comune di Sava ne parlai in un precedente comizio, antecedente certo alla campagna elettorale.
Egregio direttore da questo link ( http://albopretorio.csttaranto.it/ScaricaAllegato.php?id=2662 ) è consultabile il programma elettorale della lista civica “SAVA UN FUTURO MIGLIORE”, io non parlo il politichese ma del sito del comune non c’è traccia! Che poi uno ne parli “en passant” in altre circostanze non giustifica il fatto di trascurare questo argomento nella campagna elettorale!
Capisco anche che l’età media degli auditori in piazza era abbastanza imbarazzante, parlare di nuove tecnologie, di open government o ancora più in profondità di civic-hacking in questo contesto significava svuotare la piazza in meno di un secondo, ma organizzare degli incontri tematici dove si sarebbero potuti concentrare solo gli interessati o gli addetti ai lavori non sarebe stata una cattiva idea. La coalizione vincente, seppur vagamente ha messo nero su bianco e vedremo cosa accadrà, anche se ci sarebbe già dovuto manifestare la volontà di raccogliere idee e progetti.
Sono pessimista anche se do sempre per scontata la buona volontà, ma se ricerca il sito del comune di sava in questo ( http://ping.eu/ns-whois/ ) servizio, guardando bene chi risulta come Admin Contact, si accorgerà della prioriorità che è stata data fino ad oggi a questo argomento!
si..ricordo pure io che Giovanni ne parlò . se non sbaglio era il paese di LATIANO , ma per il fatto che il tema sia stato affrontato, sono sicuro !
Bravissimo salvatore. Ottima memoria.
Si.
Pippo , non capisco il tuo commento. Ti lamenti perché l’articolo è arrivato in ritardo ,(ritardo a cosa poi , se l’amministrazione ha poco più di un mese di vita), o perché da un tuo commento Lionetti ha fatto un articolo? Magari ce ne fossero come te e lui che danno spunti (tu con il commento e lui con l’articolo) e suggerimenti per la nuova amministrazione. Se in campagna elettorale qualunque candidato , avesse dato risalto alla sua intenzione di un Open Data o di una Anagrafe Pubblica degli eletti e un sito più accessibile , quanti over 50 (che sono la stragrande maggioranza dei votanti) l’avrebbero capito?
Mentre invece risulta più facile fare slogan contro la chiusura dei reparti del Giannuzzi – cosa impossibile da evitare in quanto lo prevede una legge dello Stato e concertata con il Ministero della Sanità e la Regione Puglia – o di “pulizia” degli impiegati/dirigenti comunali fannulloni e faziosi.
Tornato al tuo appunto , serve saper invece se Tizio ha presenziato al consiglio comunale , piuttosto che Caio invece l’abbia disertato. Almeno sai se il tuo voto è andato ad una persona che vuole lavorare per il nostro paese.
Concludo , gli articoli giornalistici, se sono di denuncia od anche di proposta , devono necessariamente essere anti-qualcosa , altrimenti parrebbe di stare nel paese delle favole dove tutto va sempre bene.
Ciao Pippo
Carissimo Pippo, sinceramente non ho letto la tua proposta sull’Open Government, che trovo tra l’altro interessante se inserita nel contesto delle attività di un ente locale. La trasparenza dell’informazione è un cavallo di battaglia di tutte le amministrazioni e quasi tutti i candidati sindaci ne hanno parlato pubblicamente e scritto sui vari programmi elettorali. Vorrei solo ricordare che gli articoli di giornale non sono propaganda politica ma semplici informazioni sullo stato attuale dei lavori dell’amministrazione, e servono soprattutto da stimolo a fare di più ed in tempi brevi.
saluti
Scusa ma qui manca un commento!