INTRODUZIONE AL MONDO DI ANTONIO SPADA/1. DEDICATO AD UN BAMBINO DI POCHI MESI
Da oggi, sul nostro giornale, inizieremo a pubblicare le poesie raccolte nel libro “Pensieri in vernacolo di Antonio Spada”. Ogni giorno pubblicheremo una delle sue poesie e la commenteremo per permettere a tutti voi lettori di conoscere e capire le sue opere ed i suoi pensieri. Ma prima di tutto: chi è Antonio Spada?
Egli è un poeta popolare savese il quale usa scrivere le sue opere utilizzando oltre all’italiano anche il dialetto salentino per poter esprimere al meglio la sua visione della vita in una cittadina del profondo Sud: Sava. Egli appare come un uomo molto umile il quale si allontana dal modello utilitaristico della vita dove “non si fa niente per niente” impegnandosi in un campo ormai quasi dimenticato come quello della poesia.
Dalle sue opere è facile intuire la sua grande sensibilità, umanità e la voglia di voler cambiare questa società attraverso dei messaggi che possano spronare il prossimo a migliorare il mondo in cui vive. Un mondo che, secondo Antonio Spada, sta perdendo tutti i valori che prima lo caratterizzavano. Secondo il nostro poeta savese, al giorno d’oggi, non c’è più morale, non ci sono più ideali e nessuno più è in grado di sorridere. Antonio Spada esprime così una visione pessimistica riguardo al futuro facendo un confronto fra quella che è la vita e l’etica odierna, confrontando la vita e l’etica di qualche anno fa quando ancora per la strada si poteva vedere la gente sorridere e cantare.
Dedicato a un bambino di pochi mesi
Ci li cristiani cranni putìunu parlari,
ti ticìunu: “Ci tl’è fatta fari
cu ieni al mondo nta štu momentu scuru
dove dappertutto è incertu il futuro”.
Ma nel tuo viso si legge che sei sicuro
e quindi non puoi aver paura.
Le cose belle sono ancora intatte,
i cattivi del mondo non le hanno ancora distrutte:
il blu del mare
l’azzurro del cielo
il calore del sole
l’amore di Dio e dei tuoi genitori
son tutte per te.
Coraggio, bambino, ce la devi fare
tu devi soprattutto imparare
ad amare e a studiare.
Questa poesia di Antonio Spada si rivolge ad un bambino nato solamente da pochi mesi esprimendo diversi pensieri riguardo ciò che il futuro potrebbe riservare allo stesso bambino. Il momento in cui egli è nato è abbastanza difficile, viene descritto dall’autore come scuro, e tuttavia questo non influisce sul comportamento e sulle emozioni del bambino in quanto egli non è in grado di percepire e concepire ciò che rende buio quel determinato periodo. Per lui contano solamente le cose più semplici e pure che la natura e la vita offrono come per esempio: il colore del cielo, del mare o il calore del sole e queste sono anche le uniche cose della quale il bambino deve preoccuparsi per il momento. L’autore cerca quindi di mandare un messaggio di speranza al lettore nel tentativo di far capire che, nonostante il brutto periodo che attraversiamo, oggi bisogna aggrapparsi alle cose più semplici e belle che la natura e la vita offrono accettandole e godendole, nella loro interezza, diventa uno stimolo maggiore.
Alessandra Cuocci