CHI E’ ANTONIO INGROIA, UNA VITA DEDICATA ALLA LOTTA ALLA MAFIA
Dalla formazione con Falcone e Borsellino ai processi sui rapporti tra la mafia e gli ambienti politici ed economici
Antonio Ingroia, nato a Palermo, classe 1959, è un magistrato palermitano, famoso per la sua attività nella lotta alla mafia. Inizia la sua carriera nel 1987, formandosi professionalmente a Palermo nel pool di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, cominciando poi la sua attività di pubblico ministero come sostituto procuratore a Marsala, nell’ufficio di Procura diretto allora da Paolo Borsellino. Dal 1992 diventa sostituto procuratore a Palermo, insieme a Gian Carlo Caselli, divenendo così a tutti gli effetti un importante pubblico ministero antimafia. Molti sono stati in questi anni i famosi casi giudiziari per fatti di mafia di cui si è occupato Ingroia. Dalla riapertura delle indagini legate al sequestro e all’omicidio del giornalista Mauro De Mauro avvenuto nel 1970, all’omicidio del sociologo e giornalista Mauro Rostagno, uno dei membri fondatori di Lotta Continua, assassinato a Palermo nel 1988. Per arrivare al processo per collusione mafiosa che vide protagonista Bruno Contrada, ex dirigente generale di pubblica sicurezza della Polizia di Stato condannato con sentenza definitiva a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, il cui nome è associato anche alla strage di via d’Amelio in cui perse la vita il giudice Borsellino. Ingroia è figura importante anche per quel che riguarda le indagini sulla trattativa stato-mafia e per i processi in cui vengono svelati i rapporti che la mafia ha con certi ambienti della politica e dell’economia italiana. Celebre a riguardo il processo all’attuale senatore del PDL Marcello Dell’Utri, vero e proprio ponte ufficiale tra mafia del sud e mondo imprenditoriale del nord, attraverso mafiosi come Salvatore Riina e i fratelli Graviano. Ottenuta da Ingroia in primo grado la condanna a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, Dell’Utri è stato invece successivamente assolto per le condotte successive al 1992. Oltre all’attività processuale Antonio Ingroia è stato attivo anche in altri campi, pur avendo sempre come obiettivo la lotta alla mafia. È stato componente della commissione ministeriale per il testo unico della legislazione antimafia, nonché consulente della commissione parlamentare antimafia. Nel 2009 eÌ stato nominato procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo e quindi ricopre l’incarico che ebbero gli stessi Falcone e Borsellino. Ha partecipato quale relatore a numerosi convegni, in Italia e all’estero, aventi a oggetto la lotta alla criminalità organizzata. Ha tenuto lezioni di diritto penale e procedura penale in varie università italiane e all’estero. Ha tenuto corsi universitari di informatica giuridica alla Link Campus University di Malta. Ha pubblicato vari libri, saggi ed articoli, fra cui “L’associazione di tipo mafioso”, “L’ereditaÌ scomoda” insieme a Gian Carlo Caselli, “C’era una volta l’intercettazione” e “Nel labirinto degli dei – storie di mafia e antimafia”. In quest’ultimo narra quella parte di storia che ha segnato l’Italia nel passaggio alla Seconda repubblica, il periodo delle stragi e delle grandi catture di latitanti, gli anni della trattativa tra Stato e mafia. Il suo libro percorre quasi trent’anni di memoria con un alternarsi di ironia, leggerezza e toni cupi, dai toccanti ricordi del rapporto con Paolo Borsellino alla scottante attualità dei giorni nostri con le rivelazioni di Massimo Ciancimino.
Mario Muscogiuri