SAVA. TORRICELLA. TORRE OVO. TRULLO DI MARE. SOLA ANDATA!
Lungo la nostra litoranea / 1
In questo periodo, soprattutto, noi savesi siamo costretti a percorrere la strada Sava-Torricella per andare al mare. Nostro malgrado siamo anche “costretti” a notare che non ci sia un lato della carreggiata che non sia ricoperto da erbacce di vario genere, con il rischio anche di ritrovarsi in incendi visto che con il caldo tutto è ormai secco.
Arrivati alle porte di Torricella si nota già, alle prime due rotatorie, la presenza di alberi di Pino d’Aleppo e di oleandri maestosi. Alla luce di queste piante e alberi la visibilità viene ridotta in virtù delle auto che vengono di fronte. Oltre a queste anomalie, di sicura scarsa visibilità oltre che di violazione del Codice della strada, pare che il Comune di Torricella abbia soltanto l’interesse ad impiantare diversi autovelox, certo per limitare la velocità, ma di seguito tartassare i residenti o peggio ancora i turisti che si recano nelle sue Marine. Superando Torricella e dirigendoci verso Monacizzo, direzione Torre Ovo la prima cosa che ci salta all’occhio è la presenza di erbacce davanti alla chiesa. Scendendo giù ci troviamo di fronte ad un bivio: il primo a destra verso Trullo di mare, o meglio verso il depuratore, e il secondo a sinistra verso Torre Ovo. Nel primo caso la sede stradale in molti tratti è divelta in virtù delle radici degli alberi, i quali costeggiano la strada creando cunette pericolosissime, somigliando in tono minore come dossi che vengono messi per far rallentare gli autoveicoli davanti ad un pericolo. Imbocchiamo la strada che porta dal depuratore alle “Villette” ci accorgiamo di questo: i cassonetti dei rifiuti solidi urbani sono stracolmi, l’erbacce sono familiari, una stradina stretta che non permette a due auto che passano in contemporanea, una che viene in un senso di marcia e una dall’altro, risulta pericolosa. Torniamo al bivio di Monacizzo, frazione di Torricella. Nel secondo bivio a sinistra, direzione Torre Ovo, una bellissima pista ciclabile risulta bella ai nostri occhi, peccato che anche questa ha una certa familiarità con le erbacce.
Sulla destra c’è un grande spiazzo in cui ci sono dieci fontane che servono l’acqua potabile ai residenti estivi di Torre ovo. I quali sono costretti a riempire i loro recipienti tra i detriti e l’incuria dell’area designata. Dirigendoci verso il mare, lo scenario è sempre lo stesso: erbacce e rovi fanno da contorno a tutta la carreggiata. Un cartello avvisa che non bisogna andare oltre i 50 kmh. Alcuni residenti che abitano vicino a questo cartello hanno comunicato al nostro giornale il pericolo che è rappresentato dall’entrata delle auto a forte velocità. Andando verso il mare, prima del semaforo collocato a valle, sulla nostra sinistra c’è un immensa aerea, presumibilmente di proprietà comunale, piena di erbacce altissime che fanno concorrenza alla foresta nera della Germania.
Arriviamo all’incrocio. Troviamo un semaforo di nuova realizzazione il quale dovrebbe, potenzialmente, disciplinare il traffico veicolare. Su questo semaforo il nostro giornale ha ricevuto moltissime lamentele dai suoi lettori estivi. O meglio: questo semaforo dà il verde quasi a tutti, sia alle auto che vengono da Trullo di mare che a quelle che arrivano da Piri Piri. Macchine che, al segnale del verde, si incrociano e formano code di auto. Inverosimile è che il verde viene dato anche ai pedoni, i quali corrono il serio rischio di essere travolti. Alla luce della segnalazione dei nostri lettori, il nostro giornale ha fatto un Esposto alla magistratura per spiegare il cattivo funzionamento di questo impianto semaforico il quale è provvisto di fotocamere, del tipo led, le quali riprendono gli automobilisti che, potenzialmente passati con il verde, si trovano incolonnati subito con il segnale rosso. Ricordiamo ai nostri lettori che queste infrazioni davanti a questi semafori con il sistema led sono altissime, oltre la decurtazioni di 5 punti sulla patente. Lasciamo stare questa questione del semaforo in quanto sarà il magistrato a valutare se ci saranno gli estremi di reato per individuare gli eventuali responsabili.
Il nostro occhio punta inesorabilemente i marciapiedi: risultano, per buona parte, quasi tutti occupati dai tavolini dei bar e delle pizzerie e lasciando alla macchia l’articolo 20 del Codice della strada il quale ricorda che “i pedoni devono passare tranquillamente per lo spazio necessario sui marciapiedi”. Tra le tante cose negative risalta soltanto una cosa, positiva: le auto, negli appositi spazi di sosta sono parcheggiate garbatamente. La spiaggia di Torre ovo non è curata in modo particolare, spesso e volentieri è curatissima la spiaggia della zona centrale della Marina. Alcuni lettori vedendo il nostro giornale organizzare questo servizio su questo bellissimo tratto di costa hanno voluto esternare la loro rabbia su non pochi punti che riguardano la vivibilità. Una lettrice ci racconta che si è recata ad acquistare un trancio di pizza per il suo nipotino. Il bimbo aveva un bisogno impellente di fare la pipì. La nonna si è rivolta al gestore dell’esercizio commerciale chiedendo a lui dove era il bagno. Quest’ultimo, rivolto all’anziana signora gli diceva che il bagno era in fondo alle cucine e pertanto il nipotino non poteva usare il servizio igienico. La signora di rimando ha detto al gestore della pizzeria: “Mi spiegate come hanno fatto, l’ ASL e il Comune di torricella, a darvi l’autorizzazione igienico sanitaria?” Il gestore gli ha alzato le spalle e se ne è andato.
Un’altra lettrice ci ha detto questo: “Come fa il Comune di Torricella ad impiantare nella Marina di Torre ovo il servizio pubblico fognario, attivo da due anni, quando il servizio dell’acqua pubblica è mancante e quindi dovrebbe, quest’ultimo, marciare allo stesso tempo? Ci possono spiegare perché nelle bollette che ci arrivano sul servizio di fogna pubblica c’è la voce acqua potabile quando noi non abbiamo questo servizio?” Da questa nota, di questa lettrice, sarebbe importante che il sindaco di Torricella Emidio De Pascale dia una risposta. Andiamo avanti, ecco la zona prima delle “Villette” il così detto “Bagno dei cavalli”. Lo scorso anno c’era una pedana in legno che portava i diversamente abili verso la spiaggia: quest’anno è inagibile. Ci dirigiamo verso la zona delle “Villette”, per antonomasia la zona estiva della borghesia dei nostri paesi, notiamo un tratto di macchia mediterranea sulla spiaggia non curata bene. Questo pezzo di costa, che và dalle Villette alla così detta “Acqua dolce”, è tenuto malissimo: spiaggia sporca, mancanza assoluta di contenitori sulla spiaggia. Le discese costruite per agevolare le persone anziane o i diversamente abili funzionano a metà: il tratto finale, quello che dovrebbe permettere l’arrivo comodo sulla spiaggia dei bisognosi finisce con uno strapiombo di circa un metro. Proviamo ad immaginare un diversamente abile sulla carrozzella con il suo accompagnatore al fianco, ignaro della parte finale di queste passerelle in legno, che cosa succederebbe? Si incappotterebbero tutti e due. Usciamo fuori dalla spiaggia e ci immettiamo sulla strada che porta a Trullo di mare, altra Marina sotto l’egidia del Comune di Torricella. Prima di entrare a Trullo di mare sulla destra, lungo il tratto della carreggiata, ci sono dei fili staccati dai pali della Telecom da diversi mesi e la loro altezza dalla superfice di calpestio è meno di un metro. E nessuno prende provvedimenti davanti a questo potenziale pericolo, in quanto un balordo potrebbe prendere benissimo una cesoia e tranciare questi cavi telefonici e di conseguenza bloccare un servizio di utilità pubblica. Trullo di mare, ci accorgiamo subito che se Torre ovo è sporca a metà Trullo di mare la supera, ci spieghiamo meglio: spiaggia sporchissima, cassonetti di raccolta dei rifiuti stracolmi, per non parlare poi del gesto sconsiderato di qualche imbecille che butta rifiuti o detriti di qualunque genere nelle stradine che costeggiano Trullo di mare.
Noi ci chiediamo questo: è così difficile organizzare la vita di quasi 100.000 residenti estivi, somma algebrica che ci viene data grosso modo da chi abita l’estate, nelle due marine? Il Comune di Torricella forse non sa, ma senz’altro lo sa, che le proprietà degli immobili o degli appartamenti che esistono nelle due marine pagano la tassa sui rifiuti solidi urbani, ICI e oggi ammodernata come IMU? Tutto questo per soli due mesi all’anno. Queste forme di pagamento, effetuate direttamente al Comune di Torricella, si chiamano tributi. Vengono pagati i tributi per avere, di conseguenza, i servizi. I servizi dove stanno? È mai possibile che un’amministrazione comunale, nel caso in specie del Comune di Torricella, non sia in grado di gestire due Marine così importanti le quali, se gestite bene, esalterebbero la bellezza del nostro territorio e lo splendore del nostro mare. Eppure ci sono dieci mesi all’anno che l’amministrazione comunale torricellese ha il tempo necessario per rendere più vivibile e lieta la residenza estiva dei contribuenti. Ipotizziamo, per assurdo: con dieci mesi a disposizione non riescono a organizzare le due marine per i due mesi, immaginiamo se dovessero organizzare dieci mesi di stagione piena con due mesi a disposizione … le innumerevoli case sfitte testimoniamo i momenti tristi che viviamo. Certo, produce più un autovelox che una attenta analisi sulla valorizzazione delle nostre bellezze naturali …
Rita Torchiani