ANTA ONLUS Sava.IL RANDAGISMO

ANTA ONLUS Sava.IL RANDAGISMO

Cittadini, il problema randagismo è una piaga come tante altre, procurata dall’ignoranza, dalla cattiveria, dall’insensibilità, dalla leggerezza, ecc ecc dallo stesso uomo.

Ci si lamenta della presenza di cani sul territorio, pretendendo il loro accalappiamento per portarli nei canili, senza fermarsi un’attimo a riflettere che la sola arma per controllare il proliferare dei randagi è, la microchippatura, la sterilizzazione di tutti i cani randagi e di quelli di proprietà tranne quelli con autorizzazione all’allevamento, limitando al massimo gli abbandoni di intere cucciolate e cani adulti disponibili per natura alla procreazione.
La nostra associazione in 24 mesi ha garantito sul territorio di Sava circa 50 sterilizzazioni di cani liberi “randagi”,40 femmine e 10 maschi, di concerto col servizio veterinario dell’ASL, ottenendo nel tempo meno cani nei canili, meno cani presenti sul territorio, meno cani morti ammazzati sotto le auto, meno cani morti per avvelenamento per mano di vigliacchi e cosi via. Forse non lo sapete,la stragrande maggioranza dei cani presenti sul territorio comunale di Sava,tranne quelli che sfuggono alla cattura o che non si conosce l’esistenza,sono tutti STERILIZZATI, microcippati,registrati all’anagrafe canina e controllati a livello comportamentale prima di essere reimmessi sul territorio,come da legge regionale n° 26 del 9/8/2006 la dove sono stati prelevati, o meglio ancora,dove erano accuditi e socializzati da persone sensibili al problema RANDAGISMO.
A.N.T.A. o.n.l.u.s. col patrocinio del comune di Sava
Accudire i cani randagi è civile e lecito sporcare è incivile e illecito
Da più parti si registrano lamentele dei concittadini, circa la presenza di cani randagi vaganti, l’imbrattamento con cibo nelle zone del paese adibite al sostentamento dei cani e gatti, l’abbandono di contenitori in ogni dove di vaschette, buste, scatolette di cibo ecc; la ns associazione è impegnata sin dalle origini, ad una fattiva collaborazione fra cittadini, enti ed Istituzioni per combattere l’inciviltà di alcuni …..
Accudire i cani randagi è un servizio sociale di notevole importanza morale e civile; la mancanza di socializzazione porta ad un peggioramento delle loro condizioni psicofisiche, anche “l’animale umano, affamato, assetato e maltrattato diventerebbe pericoloso”, si accettano smentite in merito! Questi principi sono stati riconosciuti e affermati da svariate sentenze del Tar e del Consiglio di Stato .
Una sentenza come tante, la n.883/1997 (della terza sezione del Consiglio di Stato) “nessuna norma di legge, né statale né regionale, fa divieto di alimentare gli animali d’affezione nel loro “habitat”, cioè nei luoghi pubblici o privati in cui trovano rifugio.”
Detto ciò, non si può obbligare nessuno a convivere con un animale d’affezione, nelle immediate vicinanze della propria abitazione o esercizio commerciale. Bisogna sapere che c’è gente che , chi per paura di essere aggrediti, chi per ignoranza in materia, chi per la sola presenza dell’animale, vede il cane come la fonte di tutti i mali e infine chi soffre di “SPECIFICITA’ DELLA RAZZA UMANA”, colui che attribuisce alla specie umana il diritto sulla vita a discapito degli altri esseri viventi, farebbe di “TUTTO” per allontanare l’animale sfortunato.
DI SEGUITO ALCUNE REGOLE DI “BUON SENSO” .
1 Evitare di cibare i cani con scarti di carne cruda, oltre ad essere non igienico per l’ambiente, procura ai cani gravi infezioni che portano alla morte
2 Se si usa il cibo umido, rimuoverlo se non consumato per evitare di farlo ammuffire, le aflatossine delle muffe sono velenosissime.
3 Porre le ciotole dell’acqua, le uniche che possono rimanere,in luoghi al fresco e ben nascoste dalla vista dell’uomo, tanto il cane le trova.
4 Tenere pulito il luogo dove vengono accuditi i cani, sempre in posti poco visibili, per evitare di creare ulteriori dissapori nei confronti dei cani , giustificati solo se sono nei confronti di chi imbratta il suolo pubblico.
5 Evitare vivamente di dare contentini nei pressi di esercizi commerciali (pizzerie, bar, etc.), ciò provocherebbe la sosta dei cani non sempre voluta da tutti i clienti, e spingerebbe i gestori, per salvaguardare la propria attività, a far accalappiare i cani con le accuse più svariate.
6 Condurre il proprio cane in luoghi pubblici, sempre con il guinzaglio non superiore ad mt 1,50, portare con se la museruola, da applicare al cane in situazioni di pericolo per persone o animali o su richiesta delle Autorità competenti.
7 Raccogliere le feci del proprio cane, non per timore di vedersi contestare una sanzione amministrativa, ma per CIVILTA’. La quasi totalità delle deiezioni “cacca” presenti per strada sono dei cani di proprietà che hanno la sola sfortuna di avere un padrone “MALEDUCATO”, e non dei cani randagi, che per fare i loro bisogni, cercano la fortunata aiuola di turno per accogliere la concimazione.

NORME CHE TUTELANO GLI ANIMALI D’AFFEZIONE :
LEGGE 20 LUGLIO 2004,N.189 “Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali “
LEGGE REGIONALE N°12 DEL 3-04-1995 Interventi per la tutela degli animali d’affezione e prevenzione randagismo.
LEGGE REGIONALE N° 26 DEL 09-08-2006 Interventi in materia sanitaria comma 2 art. 5 REIMMISSIONE sul territorio di cani randagi previa sterilizzazione, microchippatura, e copertura assicurativa per danni cagionati, e controllo comportamentale.
SANZIONI A CUI SI È SOGGETTI QUANDO NON SI RISPETTANO LE LEGGI NAZIONALI E ORDINANZE SINDACALI
Sanzione amministrativa pecuniaria prevista dalla Legge Statale DLGS n°152 art.255 : abbandono di rifiuti sul suolo da € 25,00 a € 155,00 ; abbandono di rifiuti ingombranti o liquidi da € 105,00 a € 620,00. Sanzione amministrativa pecuniaria prevista dall’art. 7/bis del DLGS n°267/2000 e ss.mm.ii. violazione ordinanza comune di Sava da € 25,00 a € 500,00. Imbrattamento sul suolo pubblico con alimenti destinati alla nutrizione di cani e/o gatti, imbrattamento sul suolo pubblico con escrementi di cani , sanzioni amministrative pecuniarie edittali da € 25,82 a € 51,64 (regolamento comunale delibera C.C. n° 60/1998). Chiunque deposita rifiuti di qualsiasi specie, insudicia e imbratta comunque la strada e le sue pertinenze è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 24,00 a € 94,00 coma 1 lettera f; chiunque insozza la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento è soggetto ad una sanzione amministrativa pecuniaria da € 100,00 a € 400,00 comma 1 lettera f-bis D.lgs n°285/1992 e ss.mm.ii. Mettere la spazzatura o i rifiuti riciclabili nei bidoni appositi, evitare di lasciare ovunque rifiuti speciali come elettrodomestici, mobili, sanitari ecc., significa non solo vivere civilmente, ma scongiurare cosi le problematiche igienico –sanitarie, tutelando nel contempo la salute animale ed umana.

viv@voce

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