MATACCHIERA E MARESCOTTI: “E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI RISCRIVERE LA STORIA DI TARANTO”
I giudici adesso hanno nelle loro mani il futuro della città e noi siamo ben consapevoli della difficoltà delle loro scelte
Sappiamo che migliaia di lavoratori scenderanno in piazza con timori fondati e condivisibili. Vi sono, però, famiglie segnate da disperazione e malattie, da lunghe storie di sofferenza che non possono più essere nè ignorate, nè taciute. Senza dimenticare i tanti allevatori e mitilicoltori duramente colpiti dalle gravi conseguenze dell’inquinamento del nostro martoriato territorio.
Ribadiamo, pertanto, il nostro sostegno alla magistratura che ha ordinato il sequestro dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto, perche’ incompatibile con la città e con la salute dei suoi abitanti.
Tale decisione non è stata presa sulla base di “indizi” ma di “prove” (come ha sottolineato il Procuratore della Repubblica) che sono emerse durante l’incidente probatorio, in contraddittorio con gli esperti dell’azienda.
Prove schiaccianti e inequivocabili, contenute nelle due perizie commissionate ad esperti di indiscutibile professionalità.
Non e’ più possibile tornare indietro e barattare la salute con il lavoro.
I magistrati del Tribunale del Riesame dovrammo adesso scegliere fra la vita e la morte.
L’ inquinamento a Taranto uccide almeno due persone al mese e, con esse, il futuro di una città intera.
Il Tribunale del Riesame si trovera’ di fronte a una situazione immutata. Gli impianti che generano fumi sono gli stessi, le distanze dalla citta’ sono le stesse, le problematiche ambientali e sanitarie non sono affatto mutate. Il pericolo rimane intatto.
Sarà obbligo del governo assistere le famiglie dei lavoratori e garantire un piano straordinario di interventi, impiegando le maestranze Ilva in una urgente e improcrastinabile azione di risanamento ambientale, previsto per legge.
Chi ha generato questo disastro ambientale e umano deve pagare. Da ora in poi a Taranto si lavorerà per vivere, non più per morire!
Fabio Matacchiera Fondo Antidiossina Taranto Onlus
Alessandro Marescotti Peacelink