TORRE OVO, LE CONDIZIONI DI UN INDIGENTE NON DEVONO CONDIZIONARE LA VITA DEI VICINI. ASSOLUTAMENTE!
Egregio Direttore, vorrei pregarla (anzi la prego), di avviare, attraverso il suo periodico, una campagna di sensibilizzazione per cercare di risolvere definitivamente la penosa situazione in cui versano i cani tenuti prigionieri da quel brutale individuo che vive a Torre Ovo. Non è concepibile che le istituzioni tacciano e chiudano gli occhi (facendo finta di non vedere) le inumane condizioni in cui conduce la propria vita quell’essere che non mi azzardo neanche a definire civile. Senza contare poi l’aspetto igienico sanitario della sua pseudo abitazione. In quella specie di casa avviene di tutto e le infezioni sono dietro l’angolo. Quanto e cosa serve per far intervenire direttamente l’ASL di Taranto? E’ chiaro come il sole che sul posto, chi dovrebbe agire, non interviene. Force ci si dimentica che quest’individuo, vive in una casa confinante con altre abitazioni e che le elevate condizioni di mancanza di igiene e salubrità, costituiscono un costante pericolo per la salute pubblica. Il maltrattamento ai cani, poi, completano il quadretto penoso e squallido che si offre a chi, per disavventura, dovesse incontrare questo schifo di personaggio. La prego di accogliere il mio invito, sicuramente voce di molti cittadini residenti e non di Torre Ovo, e di avviare una campagna di denuncia e sensibilizzazione verso i cittadini e verso gli organismi istituzionali e delle forze dell’ordine, preposti alla sorveglianza, tutela e conservazione dei luoghi e delle persone in merito all’osservanza delle più elementari regole che disciplinano il comportamento e il rispetto delle norme in materia di igiene e sanità. Il maltrattamento di animali è materia ancor più grave sotto l’aspetto penale. Forza Direttore, non ci fermiamo fino a quando a questo individuo, non verranno applicate le sanzioni e i provvedimenti previsti per legge. Solo così libereremo Torre Ovo da uno scempio che rischia di diventare l’argomento sul quale discutere e sentenziare tra sorrisetti, ghigni, imprecazioni e altro, senza ottenere alcunchè e correndo il rischio, oramai, di far divenire il personaggio e la sua vita immonda e sprezzante delle altrui persone, un tassello di portata normale, inserito nel quotidiano vivere dei residenti e dei turisti di Torre Ovo. Forza Direttore. La informo che due giorni addietro, grazie all’intervento di mio genero, (del quale ovviamente evito di fare il nome per ragioni di privacy), ha evitato la morte ad un cane di taglia media, detenuto in quella dannata abitazione lager, caduto accidentalmente in una specie di cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, sistemata nel retrostante giardino, con all’interno solo acqua putrida e nerastra. Vi erano circa sessanta-settanta cm di questa schifezza e ciò ha permesso a mio genero di potersi calare nella cisterna (dopo essere sceso nell’ortale ) e tirare fuori il povero cagnolino che arrancava per potersi tenere a galla. Sarebbe stata una morte atroce e, nonostante tutto, una volta fuori, il cagnolino presentava segni di evidente terrore. Un cane che, come gli altri detenuti da questo essere immondo, pur essendo stato salvato da una morte per annegamento, sarà destinato a morire oper altri motivi e … mi fermo qui, non oso dire quali, sarebbero terribili e farebbero molto male alla sensibilità di ognuno di noi. Mi faccia sapere. Grazie e perdoni la mia lungaggine ma è ora che si dia inizio a questo annoso problema cercando, con ogni mezzo, di addivenire definitivamente ad una soluzione.