IL MONDO DI ANTONIO SPADA / 13

8 Marzo – Alla donna

Non sei moderna, non sei antica
rimani sempre una bella fi…gliola
Non sai cantare, non sai ballare
per te è un problema il lavorare
Per te la vita è una vigilia
sei sempre lagata alla famiglia
Sogni nel cuore la libertà
però ti negano la parità
Per te il giorno più aspettato
è quando vai al mercato
Hai conquistato il saper guidare
non sei entrata nel sociale
Vorresti fare, sei intelligente
però sei frenata dalla gente
Vorresti chiudere col passato
ma il nuovo per te non è ancora nato
Vorresti fare cose strane
quando vedi i film americani
Metti in dubbio le tue verità
perché ti fai prendere dalla pubblicità
Vivi le tue illusioni
guardando la moda in televisione
Vorresti avere più cultura
però ti manca ogni struttura
Vorresti vivere più emozioni
però sono poche le occasioni
Ricominci a sognare
pensando che arriva lu tiempu ti mari
Madre o figlia che tu sia
sembra che non ci sia altra via
Vi potreste organizzare
per stabilire cosa programmare
Si sa che avete un grande cuore
risolvereste con amore
Non c’è bisogno di invidiare
quello che si può creare
Bisogna cominciare a pensare
che per ottenere bisogna lottare
Sappiamo che molte cose sono invincibili
bisogna essere sognatori inguaribili

Antonio ‘94

Antonio Spada, con questa poesia, intende fare una dedica alla figura femminile. Egli parla della donna come una creatura pura, piena d’amore e sentimenti, di desideri ed emozioni, limitati e costretti da una legislazione ancora arretrata e ristretta.
La donna viene raffigurata come una creatura materna e protettiva, costretta alla vita matrimoniale, alla quale viene impedito di lavorare e di ottenere la parità con l’uomo. Viene evidenziato come invece in America questo non accada e qui la donna si trovi solamente a poter sognare di avere una vita come quella delle ragazze statunitensi.
Quindi vengono descritti i suoi sogni e desideri e viene incitata a riunirsi con le sue compagne per organizzarsi e trovare un modo per ottenere il riconoscimento che merita: la parità di diritti rispetto alla figura maschile.

Alessandra Cuocci

viv@voce

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