TRA VINO E BIO-INNOVAZIONI
La parola chiave è: eco-sostenibilità. La produzione del vino provoca numerosi danni ambientali soprattutto per le smisurate quantità d’acqua che vengono utilizzate in cantina
Il progetto europeo winenvironment mira allo sviluppo di tecniche innovative che si preoccupino anche della salvaguardia dell’ambiente.
Fra i principali obbiettivi del progetto si annovera la riduzione del 20% dell’uso di pesticidi e prodotti fitosanitari, l’ aumento del 10% del trattamento e del riciclaggio dei rifiuti e soprattutto ridurre del 30% l’uso di acqua in cantina. Queste piccole innovazioni possono produrre un risparmio idrico di circa 250 milioni di ettolitri.
Winenvironment, cordinato dall’Istituto francese dalla vite e del vino, nasce nel 2009 e ha come partner italiano la Provincia di Modena ma si è sviluppato anche in tutta Europa soprattutto in Spagna, Portogallo, Francia e Ungheria con l’adesione di istituzioni pubbliche e università che hanno il compito di controllare effetti e benefici delle tecniche innovative e ecosostenibili.
Si tratta di 15 test che sono stati svolti in diverse cantine europee, per controllare gli sprechi d’acqua e il consumo energetico, e della sperimentazione di due metodologie eco-innovative con benefici ambientali ed economici.
Il progetto da poco conclusosi ha dato risultati significativi, i fogli filtranti Becopad, fatti con filtri di cellulosa, hanno permesso un significativo risparmio di acqua e un recupero delle perdite per gocciolamento. Il problema dell’acqua è stato ampiamente risolto anche dal sistema PIG dell’ Inox che ha ridotto sia i consumi idrici che le caratteristiche inquinanti delle acque reflue. Il metodo Qualenvi, sviluppato dalla Vignerons Independants in Francia, ha prodotto, invece, effetti significativi per quanto riguarda il riutilizzo dei rifiuti.
L’innovazione non è sempre la madre di tutti i mali, questa volta un sistema ecosostenibile per la coltivazione e la produzione di vino può davvero dare il segnale giusto a numerose altre aziende affinché per una volta si pensi a tutelare l’ambiente e non solo gli interessi economici.
Anna Impedovo