I SINDACI DI SAVA NEI PASSATI DECENNI. ANTONIO FABIANO / 6
Il figlio di un sindaco savese degli anni ’50 … fa il il sindaco dei savesi negli anni ’90!
Antonio Fabiano è nato a Sava, si é laureato in giurisprudenza presso l’Università di Bari, è abilitato all’insegnamento delle materie giuridiche ed economiche ed è revisore ufficiale dei conti. Figlio del Sindaco savese Francesco Fabiano, degli anni ’50. E’ entrato nel mondo politico-amministrativo agli inizi degli anni ‘8O per poi uscirne un decennio dopo. E’ stato segretario comunale dal 1973 ed ha svolto la propria professione nei comuni di Pulsano, Avetrana, Roccaforzata, Faggiano, Maruggio, Torre Santa Susanna (Brindisi) e Sava. Dal 1977 è segretario generale del Consorzio Universitario Ionico.
L’approccio politico locale inizia nell’estate del 1982 alle soglie delle elezioni amministrative del 1983, stimolato e sollecitalo da Ninì De Cataldo leader repubblicano savese, a candidarsi nella lista del Pri.
Il Partito Reppublicano dopo l’esito elettorale portò quattro consiglieri comunali in seno al Consiglio comunale: oltre a Fabiano, furono eletti Ninì De Cataldo, Giovanni Cosma, Roberto Corrado.
Nella nuova composizione numerica consiliare nacque l’asse preferenziale tra il Pri di Ninì De Catablo e il PSI guidato da Bruno D’Oria: questi due partiti potevano contare insieme su circa un terzo della rappresentanza del Consiglio comunale del 1983.
Alla luce di questi nuovi risultati veniva lasciata alle spalle la giunta bicolore guidata dal socialdemocratico Brunello Ariano con Mario Picchierri vicesindaco democristiano e si insediava la giunta tripartitica Pri- Psi- Dc.
La nuova giunta comunale viene guidata dal republicano Ninì De Cataldo; Tonino Fabiano, oltre a essere Consiglier comunale, è anche il capogruppo dei repubblicani.
Nel 1983 viene nominato dall’assemblea dell’ASL TA/7 revisore del collegio dei revisori dei conti.
Nel 1985 Ninì De Cataldo viene eletto Consigliere Provinciale di Taranto e nella nuova giunta provinciale assume la carica di assessore provinciale ai lavori pubblici: De Cataldo opta per la Provincia, Rinaldo Rossetti è sindaco socialista del paese, Tonino Fabiano viene nominato assessore ai lavori pubblici, all’urbanistica e vice sindaco.
Alla scadenza naturale della legislatura, cosa che negli anni passai non si conosceva affatto, alle elezioni del 1988 il Pri passa da 4 a 7 consiglieri comunali: Alberto Di Levarano, Gino Calò, Eligio Camassa sono i nuovi arrivati.
Alla luce del risultato elettorale, Psi e Pri stipularono un patto scaricando la Dc di Salvatore Buccoliero rea nella precedente legislatura di aver frenato i lavori e il programma prefissato.
Al posto della Dc viene rispescato il Psd di Lillino Ariano, si formò così una Amministrazione comunale in tre: Psi, Pri e Psdi, e cioè sette (Pri) più quattro (Psdi) per un totale di 18 consiglieri su 30.
Ettore Lomartire viene eletto sindaco per la seconda volta, Tonino Fabiano ricopre gli stessi incarichi che aveva nella giunta precedente.
Nel maggio 1990, per incomprensioni in seno al proprio gruppo, si dimette da assessore ai lavori pubblici, all’urbanistica e da vicesindaco; Roberto Corrado, capogruppo di partito, gli subentra.
Dopo due anni di Ettore Lomartire sindaco, sempre secondo gli accordi dell’alternanaza tra Psi e Pri, Tonino Fabiano viene eletto per la prima volta primo cittadino di Sava nel 1991.
Sindaco fino alla fine del 1992, con una nuova crisi politica risolta nell’estate del 1992 con la propria riconferma a sindaco (la crisi fu causata dal socialdemocratico Lillino Ariano perchè il sindaco Tonino Fabiano veniva accusato di essere più burocrate che politico) e con un’altra crisi che diede vita ad un altro rimpasto verso la fine del 1992 e ad una nuova alleanza: Nini De Cataldo sindaco a capo gruppo di una giunta tra Pri-Psi-Psdi-Pds.
Alla nascita di questa nuova formula governativa locale, Tonino Fabiano rimane continuando a fare il consigliere comunale. E’ stato quasi un decennio che Sava politica ha potuto annoverare tra le sue fila Tonino Fabiano. Ora è ritornato completamente alla sua professione.