A PROPOSITO DELL’UFFICIO POSTALE DI SAVA …
Cerchiamo di vedere in un’ ottica diversa questo problema …
Non sono pochi i lettori del nostro giornale che imputano al ritiro delle pensioni di anzianità la maggior colpa del disservizio pubblico. Io credo che il tema merita ben altre sfaccettature, le quali se risolte avrebbero dato un servizio migliore alla nostra comunità. Vediamo per grado tutto questo: al primo posto mettiamo, in assoluto, che questo Ufficio Postale non è in grado di soddisfare un utenza di oltre 7.000 savesi che si recano per i loro servizi. Ma cosa più grave, oltre questo, è che l’Ufficio Postale savese non è dotato del certificato comunale di agibilità (inchiesta in corso del magistrato dietro Esposto del nostro giornale, ndr) e quindi questo Ufficio postale, stando alla regola, non dovrebbe stare neanche aperto!!! Proseguo. Il paese ha oltre 17 mila abitanti e un solo Ufficio Postale non contiene la continua richiesta di domanda. Andiamo sempre avanti (si fa per dire poi, che in queste condizioni è il paese che va indietro!) … per tanto necessita un immediato intervento di concerto con i nostri nuovi amministratori e la dirigenza nazionale di Poste Italiane. Questo dovrebbe portare, come minimo, all’apertura di un nuovo Ufficio Postale, magari collocato nei locali dell’ex mercato ortofrutticolo (abbandonatissimo, ndr) in modo da servire l’utenza delle periferie. Convintissimo che, gli amministratori che sono stati sbattuti fuori dal nostro palazzo comunale nello scorso maggio, avrebbero potuto fare di più. Almeno una cosa, seppur piccola. Ma niente, nulla di tutto ciò. Oggi ci troviamo ad assistere a scene desolanti: savesi che aspettano fuori molte ore prima che l’Uffico postale apra e, inversimile, ad un numero limitato di utenti che entrano gli altri devono aspettare, obbligatoriamente, fuori in quanto la capienza non permette il grande flusso! Quindi, o fa freddo o fa caldo il savese deve attendere fuori. La domanda è questa: è vivibilità questa? Può un paese come il nostro, seppur afflitto da problemi atavici, tollerare anche questo? Alcuni nostri lettori danno la colpa a chi ritira direttamente la sua pensione dallo sportello, come se fosse colpa loro di questo ingolfamento. Ma questo è un servizio che Poste Italiane fa e che quindi SI PAGA per fare questo! Per tanto, il pensionato che, a mio parere è liberissimo di fare come meglio crede dei suoi soldi, non costituisce lui il problema ma il problema è di Poste Italiane in quanto non è in grado di scandagliare i flussi delle pensioni in modo da rendere agevole e funzionante il servizio che, ripeto, è un servizio pubblico!!!
Giovanni Caforio