COMUNICATO STAMPA. COMITATO DONNE PER TARANTO
In una situazione tale di EMERGENZA SANITARIA troviamo incredibilmente assurdo e vergognoso che il Ministro Clini piuttosto che affrontare in modo serio e concreto e soprattutto URGENTE, tale situazione dribbli la drammaticità esistente, querelando coloro che hanno reso pubblici dati che sono comunque già ufficiali perché consegnati alla Procura a marzo scorso nell’incidente Probatorio e inseriti nell’Ordinanza del Gip Patrizia Todisco
“Ieri mattina il Presidente Nazionale dei Verdi e Consigliere Comunale Angelo Bonelli, insieme al Presidente di Peacelink Alessandro Marescotti hanno presentato in conferenza stampa i dati scientifici ed epidemiologici dello studio SENTIERI dell’Istituto Superiore di Sanità riferiti agli anni 2003-2008 delle aree Taranto-Statte.
Dati gravissimi e allarmanti che lo stesso Ministero avrebbe dovuto rendere pubblici ma che si è riservato di farlo affermando che erano ancora in fase di elaborazione, presentando così dati “vecchi” e già pubblici da oltre un anno.
Riteniamo che tale atteggiamento vada stigmatizzato come un ulteriore atto ai danni di questa Comunità che conosce molto bene la situazione sanitaria vivendola drammaticamente e giornalmente sulla propria pelle e su quella dei propri cari e dei propri figli e che attende che si faccia VERITA’ e GIUSTIZIA.
La strategia di “non rendere pubblici” tali dati fino al 12 ottobre potrebbe essere letta come la volontà di fare in modo che venga “prima” rilasciata l’AIA per poi dirci che “a Taranto si sta MORENDO!”
In una situazione tale di EMERGENZA SANITARIA troviamo incredibilmente assurdo e vergognoso che il Ministro Clini piuttosto che affrontare in modo serio e concreto e soprattutto URGENTE, tale situazione dribbli la drammaticità esistente, querelando coloro che hanno reso pubblici dati che sono comunque già ufficiali perché consegnati alla Procura a marzo scorso nell’incidente Probatorio e inseriti nell’Ordinanza del Gip Patrizia Todisco.
Apprezziamo il coraggio e la serietà di questi 2 uomini e diciamo con forza e consapevolezza che non possiamo più accettare questi “ritardi” da parte del Governo, del Ministero e della Politica tutta che per troppo tempo ci hanno voluto tenere in pugno sacrificandoci sull’altare del PROFITTO.
I dati che ieri sono stati letti e commentati da Angelo Bonelli e da Alessandro Marescotti devono essere resi PUBBLICI e ACCESSIBILI a tutti fin da subito e sicuramente prima che venga rilasciata l’AIA che noi, a maggior ragione, rigettiamo in pieno!
Tutto il Comitato Donne per Taranto chiede questo con forza e per tale motivo cominceremo, a partire da domenica 23 settembre, a divulgare tali dati attraverso banchetti informativi, il primo dei quali sarà in Piazza della Vittoria (dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22).
In tale occasione oltre che informare, raccoglieremo le firme per chiedere ai Ministro dell’Ambiente e della Salute di rendere immediatamente pubblici tali dati, chiederemo alla Magistratura d’intervenire qualora si prefigurassero reati di omissione di atti d’ufficio utili per tutta la Comunità tarantina e pugliese, riservandoci anche eventuali azioni risarcitorie nei confronti di tutti coloro che erano e sono a conoscenza della situazione di Emergenza e nulla hanno fatto di concreto per porre fine a tale crimine.
Per il Comitato Donne per Taranto
Rosella Balestra
Cinzia Maggi
Luana Sarli
Marina Ortini
Tiziana Rizzo
Tonia Marsella
La vita delle persone e l’ambiente valgono molto di più dell’Ilva! Basta con le menzogne! In Italia manca un piano industriale, NON C’E’ MAI STATO! Occorre chiudere questi forni”crematori”… bonificare l’area, il mare, l’aria e riconvertire la produzione con impianti di energia rinnovabile ed ecocompatibile! Senza SE e SENZA MA!
Tanto tempo è passato e tutti, ma proprio tutti, hanno chiuso gli occhi su questo disastro ambientale. Oggi ci troviamo ad assistere ad uno scenario raccapricciante: contaminato un intero territorio, pregiudicato l’ambiente, oltre che per noi, per le future generazioni. Abbiamo assistito ad un’inerzia spaventosa proprio da parte di chi aveva il compito, e quindi era anche delegato, a salvaguardare la salute di tutti e non solo degli addetti del centro siderurgico. Solo l’audacia di pochi, contro la strafottenza di tanti, sta cercando di dare decoro ad una cittadina, ad una provincia, che ha ignorato anche volutamente l’evidenza.