GIOVANI PER MANDURIA. TEMA: RIORDINO PROVINCE
Il Movimento Giovani per Manduria esprime forte preoccupazione riguardo la questione relativa alla Legge di riordino delle province
L’impossibilità per Manduria di una deliberazione consiliare in merito e quindi di una scelta rappresentativa della volontà popolare, dovrebbe richiamare la responsabilità dei partiti e dei movimenti politici, nell’individuare metodi che consentano un’ampia rappresentatività popolare.
Il Commissario Prefettizio ha invitato i partiti e i movimenti politici ad esprimere una scelta in merito, data l’impossibilità, visti i tempi e le risorse limitate, di convocare un referendum consultivo; ma essi stanno rispettando il volere dei cittadini loro iscritti e simpatizzanti o prendendo posizioni rappresentative delle sole segreterie di partito?
Il nostro Movimento ha convocato un’Assemblea aperta ad iscritti e simpatizzanti durante la quale, dopo un’attenta analisi dei vari punti di vista, ha chiamato gli stessi ad esprimersi attraverso un voto nominale.
Solo in questo modo, si può veramente garantire l’opportuna rappresentatività della cittadinanza, attraverso le basi dei partiti e dei movimenti politici e quindi, rendere efficace il metodo che il Commissario ha scelto di adottare!
Apprendiamo da molte parti che i pareri fin ora pervenuti, sono stati per la maggior parte in favore dell’ingresso nella costituenda Provincia di Taranto-Brindisi; su 102 votanti durante la nostra Assemblea, 99 si sono espressi per Lecce e solo 3 per Taranto-Brindisi in più, il sondaggio on line indetto dal giornale La Voce di Manduria, su circa 900 voti riporta appena l’11% dei voti per Taranto-Brindisi ed un 89% per Lecce.
E’ chiaro quindi un netto scollamento tra ciò che pensa la maggioranza della cittadinanza e ciò che stanno dichiarando i partiti.
I partiti abbiano rispetto della volontà della loro base, se ne hanno e il buon senso di convocare i loro iscritti e simpatizzanti in incontri pubblici, come il nostro, in modo da farli esprimere democraticamente.
Facciamo appello al Commissario Lombardo, affinchè tenga conto solo di quei pareri, espressione della volontà dei cittadini, tutelando così la cittadinanza, da una eventuale scelta imposta per mantenere geografie politiche a vantaggio dei partiti e non delle comunità.
GIOVANI PER MANDURIA, 26 SETTEMRBE 2012
Io darei la vita per consentire di esprimere le proprie idee al mio più acerrimo avversario politico. Mutuando questa frase arcinota, e credendo fermamente nel valore democratico in essa contenuto, mi permetto di osservare che in quest’ultimo periodo travagliato della nostra democrazia non si affaccino alla ribalta della cronaca politica idee con le quali potersi confrontare. Siamo di fronte invece ad una sorta di caccia alle streghe che individuerebbero in tutti i partiti, e dicono tutti, la responsabilità del disastro politico ed economico in cui versa il paese. Quasi che chi ha governato questo nostro paese non fosse figlio di un consenso democratico popolare, quasi che non vi sia differenza alcuna tra chi ha concorso a creare i guasti di cui ampiamente è pervasa l’azione politica attuale, dandone il propiro consenso fino a ieri e chi invece si è battuto per affermare valori diversi che attengono all’uguaglianza delle persone, alla difesa dei deboli, magari pagando di persona con i processi per aver combattuto il sistema atraverso anche dure lotte. Costoro che si ergono a giudici del passato facendo di tutte l’erbe un fascio, sono stati conniventi e spesso solidali, quando non addirittura artefici della costruzione di un consenso politico che hanno portato allo sfascio della stessa democrazia e dell’agire amministrativo. Insomma piccoli “Masaniello” che vestono i panni della contestazione quasi che la città non abbia memoria storica del loro ruolo più recente e del loro impegno politico. Essi pretendono di parlare a nome di un intero popolo facendo riferimento a grandi minoranze di elettori??? che si esprimono non già su valutazioni di opportunità politiche e di programmazione politico-economica ma su ragioni emozionali di probabile appartenenza che attengono a vecchie logiche di divisione del territorio salentino. Logiche che a quel tempo erano funzionali all’assetto politico di allora e non altro. Il simpatico cantante Tullio dovrebbe riflettere su queste poche cose e magari tentare di sforzarsi nella pratica del confronto. Il tentativo di costruire sull’argilla della contestazione è destinato a fallire come dimostra la storia di tanti capipopolo. In ultimo voglio dire che io sono orgoglioso dell’essere comunista, di aver fatto lotte memorabili per rivendicare una qualità della vita migliore e per le quali ancora tutta la mia famiglia continua a pagarne lo scotto, percepedo il sottoscritto, una pensione di 1100 euro al mese nonostante 40 anni di contribuzione e l’esposizione all’amianto. Tu chi sei????????????