DISCARICA VERGINE: “OLTRE AL DANNO, LA BEFFA!”
“Progetto X Fragagnano” chiede l’intervento dell’Assessore provinciale all’Ambiente per arginare possibili gravi conseguenze alla salute e al territorio
“I fatti legati alla vicenda Ilva puntano i riflettori, ora più che mai, sulle questioni ambientali. Tuttavia, quando si parla di inquinamento nella provincia di Taranto, a far notizia ci sono anche altri casi che andrebbero analizzati e discussi. Tra questi, spiccano le vicende legate alle discariche che insistono sul territorio, i cui danni derivati dall’emissione di“fumi” perisolosi, troppe volte, sono stati trascurati”. I rappresentanti del movimento politico- culturale “Progetto X Fragagnano”, ancora una volta, hanno voluto mettere in evidenza i disagi causati dagli ecomostri che insistono sul territorio.
“E’ di questi giorni – ha affermato il Consigliere Giuseppe Ignazio Todaro- la notizia divulgata dai legali della ditta Vergine, i quali hanno reso noto che l’ARPA non ha imputato la stessa della produzione di odori molesti a ridosso del territorio in cui insiste la discarica, ritenendo che si possa ipotizzare, invece, il coinvolgimento del depuratore comunale di Lizzano. Questo ci sembra un fatto assurdo, una macchinosa iniziativa volta a fuorviare l’attenzione e manipolare la realtà.
La considerazione più plausibile sull’accaduto, che anche i legali della Vergine dovrebbero fare, è che quando si vuole ( leggasi, quando si è a conoscenza di controlli in corso da parte dell’ARPA) si sa come far funzionare, seguendo le regole, la discarica.
Dunque, il consiglio che i legali dovrebbero dare alla ditta Vergine è uno: piuttosto che investire risorse per ingraziarsi i rappresentanti dei Comuni circostanti, si dovrebbe puntare sull’efficienza, impegnandosi a garantire un corretto e regolare funzionamento dell’impianto.
E poi, anche se la discarica Vergine può essere assolta per gli odori molesti in questo ultimo periodo certo non può essere assolta per lo smaltimento di rifiuti pericolosi che si è protratto nel tempo, con conseguenze non facili da individuare per la salute.
D’altronde, quello che diciamo non è un’opinione. La tesi dell’irregolarità delle attività connesse al ciclo dei rifiuti nella discarica in questione è supportata dalle preoccupanti notizie emerse della relazione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti in Puglia che ha rilevato numerose operazioni di traffico e smaltimento illecito di materiali provenienti da altre regioni, Abruzzo e Campania, rispettivamente nelle discariche Vergine di Lizzano e Ecolevante di Grottaglie. Nonostante la relazione finale riporti brani a dir poco inquietanti, da cui risulterebbe, fra l’altro, che dal 2004 al 2009 sarebbero arrivati in discariche pugliesi anche pericolosi scarti di lavorazioni industriali dichiarati “innocui” per certificazione; nonostante la stessa Commissione parlamentare abbia riportato che il capo della procura tarantina, Franco Sebastio, su Vergine ed Ecolevante «non risultano pendenti indagini relative a traffici illeciti di rifiuti», né tantomeno «risultano verifiche negative effettuate dalla locale Arpa in merito al conferimento di rifiuti diversi da quelli autorizzati»; nonostante nella relazione parlamentare vengano considerati “inquietanti” il traffico illecito di rifiuti diretti in Puglia, la contaminazione dell’ambiente da parte degli insediamenti industriali nell’area tarantina, che pregiudica la catena alimentare e il possibile aumento della mortalità nella stessa, nessuno si è mosso per cercare di tutelare il territorio e, soprattutto, la salute dei cittadini.
Silenzi, soltanto silenzi oppure, come nel summenzionato caso, notizie che profumano d’inganno.
Ma noi a tutto questo non ci stiamo e, nonostante tutto, speriamo in un cambiamento di rotta.
Per questo ci siamo rivolti al neo assessore all’Ambiente della Provincia di Taranto, dott. Mancarella, con l’auspicio che si mostri sensibile e prenda posizione in merito a questa importante questione. Abbiamo chiesto al rappresentante dell’Ente di via Anfiteatro di mobilitarsi, affinché venga immediatamente richiesta la caratterizzazione e relativa analisi di rischio delle discariche, al fine di evidenziare eventuali danni per la salute pubblica e l’ambiente. Vogliamo che venga messo un punto alla latitanza che, da sempre, abbiamo riscontrato nei rappresentanti degli Enti locali, sempre sordi alle nostre richieste.
Ora, non ci resta che aspettare che qualcuno ci ascolti.”