L’INTERVENTO DELL’ASSESSORE REGIONALE AI LAVORI PUBBLICI, FABIANO AMATI
“Il linguaggio è fondamentale e se usato male è un’arma usata a ferire e a violare il senso delle cose”
“Vi ringrazio per aver deciso di svolgere questa riunione, per ribattere il problema della salute e della tutela delle acque in questo lembo vasto della terra di Puglia. Credo che ribattere generi educazione, generi consapevolezza sui fatti che trattiamo e che in qualche misura assumono i primi bagliori degli interventi che mi hanno preceduto: il Presidente del Consiglio comunale, del Sindaco e permettetemi di dire in particolare quello del presidente del Comitato Cittadino di Salute Pubblica Giuseppe Demaglie che segue con particolare attenzione tutto questo da anni. Non a caso che il mio intervento è iniziato partendo con il problema della salute e delle acque, perché ho come l’impressione che forse per un esigenza di semplificazione ci si approcci con le parole sbagliate. Sento molto spesso parlare di liquami da versare in mare, questo parlare di vogliono inquinare il nostro mare, sento dire che vogliono farci perdere il turismo e con esso l’economia. In realtà il linguaggio è fondamentale e se usato male è un’arma usata a ferire e a violare il senso delle cose. Come diceva prima il Sindaco i liquami quelli veri e non trattati invadono il nostro sottosuolo e come nell’osservazione dell’uomo e il mondo tutto ciò che cade sulla terra prende sempre la via del mare, è fatto così il globo terrestre. Noi in questo momento siamo immersi nei liquami e stiamo riservando un duro colpo in faccia ai nostri progressi, ai nostri figli che vorranno un giorno vivere in un contesto ambientale libero da malattie.
I depuratori sono come degli ospedali perché, come dimostrato, incidono sulla riduzione delle malattie e in particolare incidono sulle patologie dei bambini, visto che loro sono più sensibili. Il depuratore dell’agglomerato Sava/Manduria dovrebbe risolvere questo problema purificando le acque e facendo riemergere la comunità e il suo suolo da una condizione di inciviltà, per questo si è programmato un depuratore unico e grande in modo da non espropriare tre o quattro terreni per crearne dei piccoli ma uno solo terreno. Questa decisione fa anche economia di scala del consumo del territorio. Questo depuratore nacque per una zona più ampia perché comprendeva anche Avetrana, mi dicono che ci fu all’epoca una disputa che terminò con la decisione di Avetrana di staccarsi da questo agglomerato. Ogni tanto bisogna recuperare bene la memoria e non è bello dire che ogni 4 anni quando cambia l’amministrazione cambia la decisone. Qui siamo di fronte ad uno schema idraulico che si compone delle comunità di Sava e di Manduria e che dopo qualche anno fu stralciata la comunità di Avetrana e tutto terminò con un accordo che il servizio per l’agglomerato Sava, Manduria, fosse allocato lì ad Avetrana. Quando sento dire “non vogliono il depuratore ad Avetrana”, io sento dire qualcosa che non è corrispondente a quanto quello che decisero le amministrazioni all’epoca.
Secondo problema: io sento dire “non ci piace la condotta sottomarina”. La condotta sottomarina per il recapito finale è prevista dal piano della tutela della Regione Puglia, approvato con il voto favorevole della maggioranza della scorsa legislatura. La condotta sottomarina fu richiesta con atti deliberativi dal Comune di Manduria e naturalmente dal Comune di Sava che aderì. Sava essendo in una posizione di grande debolezza, naturalmente aderisce a qualsiasi soluzione affinchè si faccia. La condotta sottomarina fu una scelta di quelle amministrazioni e noi ci stiamo attenendo a questi documenti di pianificazione. Salvo il giorno in cui saranno modificati e allora dovremmo adeguarci. Ora noi ci ritroviamo a Sava, opportunamente il Presidente Demaglie ha fatto riferimento alla data del 14 dicembre del 2009, onestamente ero assessore da qualche mese e iniziavo a manipolare queste situazioni e non pensavo che dopo 4 anni sarei diventato un esperto nei limiti in cui un autodidatta si può definire esperto. Quel giorno venni a Sava con il presidente Vendola proprio per comunicare la progettazione del depuratore. Nessuno si aspettava questo clima di ostilità rispetto alla soluzione.
Mai avremmo immaginato che un giorno ci saremmo ritrovati con gli atti di impugnazione delle comunità che prima avevano prestato il loro consenso. Però è andata cosi e nonostante tutto, si continuava a completare il progetto per avviare la gara che con notevoli ritardi, accumulati inoltre sull’impatto ambientale sul progetto, perché dopo il progetto fu rivalutato in un clima molto acceso conclusasi con la prescrizione di rifavorire con il riuso in agricoltura delle acque purificate. Qui ci siamo incanalati su questa strada, la gara è stata avviata ad aprile 2012 ma in Italia ci voglio 4 /5 anni per avviare un’opera pubblica. Seguendo il codice degli appalti c’è una scansione da rispettare, oggi siamo nella fase della valutazione delle offerte presentate. Contiamo che ad aprile 2013 possa giungere alla fine di questa prima parte del procedimento per poi riavviare i lavori nei primi del 2014. Naturalmente il progetto dovrà essere sfruttato dai cittadini per il consumo di queste acque per l’agricoltura perché altrimenti da qualche parte devono pur finire. Ci potrà anche essere la condotta sottomarina per avere una miglior dispersione di queste acque oppure in battigia.
Io penso da pugliese sia meglio la battigia per una questione visiva, vedere ciò che esce dallo scarico sarebbe meglio, perché molte volte i sistemi depurativi vengono bloccati non per guasti meccanici ma per gli allacciamenti abusivi al sistema depurativo. Io credo che questo progetto sia funzionale e soprattutto renderà i cittadini di Sava uguali ai cittadini di Bari, ci sono tutti gli elementi per risanificare questa bellissima terra e restituire la dignità.
Fabiano Amati, assessore regionale ai Lavori Pubblici
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