LE SLOT MACHINE A SAVA. UN AUTENTICO DRAMMA PER MOLTE FAMIGLIE SAVESI

Caro direttore, non ci volevano mica i tg nazionali per mettere in evidenza il danno che stanno facendo alle famiglie italiane le slot machine! Sava non è immune da questo, mi creda. Vedo tanti esercizi commerciali che hanno allestito delle salette attigue al loro punto vendita in cui si recano tanti savesi, molte donne sopratutto. Mi chiedo: ma queste salette sono legali? Hanno l’apposita autorizzazione, credo del Prefetto, per far svolgere simili “attrazioni”?  Hanno l’idoneità igienico-sanitaria? Tante domande mi vengono spontanee ma quello che trovo inverosimile, oltre all’enorme guadagno di chi allestisce queste macchinette, è il fiume di savesi che si reca immancabilmente ogni giorno, quasi a tutte le ore della giornata.

Sono convinta, e su questo non credo di essere la sola su questa materia, che queste macchinette sono state inventate non per distrazione o per gioco ma come vere e proprie macchinette ruba soldi. Sempre presa dalle solite domande: come può un giocatore di queste macchinette sconfiggere (e vincere) contro una macchinetta elettronica impostata, ben bene, dai suoi creatori in modo che possa sconfiggere il giocatore? Certo, l’assuefazione al gioco porta a questo: all’accanimento e alle dipendenza psicologica. Di questo si tratta e nessuno, almeno a Sava, fa nulla su questo. Le voglio raccontare una situazione a cui fui spettatrice casuale: mi recai in uno di quegli esercizi commerciali sopra citati e vidi una signora di mezza età. Distinta, sempre l’ho vista così. Ad un tratto, forse presa da una crisi di nervi, imprecava l’esercente a concedergli un piccolo prestito (credo che si trattasse di 50 euro).

Quest’ultimo mostrò immediatamente il suo rifiuto. Capì subito a cosa gli servivano quei soldi. Ma mai, e poi mai, avrei pensato di essere testimone di una scena così raccapricciante. Vidi in faccia di questa signora l’umiliazione nella sua completa dimensione, ma al tempo stesso vidi la freddezza dell’esercente a non concedergli quel piccolo prestito che sarebbe servito, alla signora di mezza età, di ritornare a giocare alle slot machine. Dalle colonne del suo giornale, caro direttore, lanci una campagna contro questi scriteriati giochi. Giochi che stanno portando, oltre questa signora che le ho appena citato, sul lastrico molte famiglie in quanto, molti mariti, al mattino si interessano di più a passare da queste sale che anzi chè dal negozio di generi alimentari.

La saluto, con affetto

 

viv@voce

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