FONDAZIONE TARAS. DIRITTI DEI TIFOSI. PARTITA’ DI TRATTAMENTO PER I TIFOSI OSPITI
La Commissione per i Diritti dei Tifosi, gruppo di lavoro permanente costituito in seno all’associazione di promozione sociale Fondazione Taras 706 a.C., intende aprire una riflessione sui costi che i tifosi sostegono per seguire le partite della propria squadra del cuore. E’ una prassi ormai consolidata che le società calcistiche di ogni livello e categoria scelgano di diversificare il costo del biglietto per l’accesso al settore ospiti da quello per l’accesso al corrispondente settore riservato ai tifosi di casa. In altri termini, esse praticano un prezzo più alto nei confronti degli ospiti rispetto ai tifosi locali.
Così, può capitare che l’accesso allo stadio per la stessa partita costi 5 euro per gli uni e 10 euro per gli altri. E’ quanto accaduto a Brindisi, domenica scorsa, in occasione della partita interna contro il Taranto. La società brindisina, in vista della “giornata pro-Brindisi”, ha chiamato a raccolta i suoi tifosi. Prezzi contenuti per tutti… o quasi. Ai tarantini, un biglietto di curva è costato il 100% in più rispetto al biglietto di curva riservato ai sostenitori bianco-azzurri. Lo spettacolo è stato lo stesso, le condizioni di visibilità e di comfort sugli spalti pure. Cambiava, forse, la qualità del tifoso?
Non si è trattato, naturalmente, di una discriminazione ad hoc verso i tarantini: i prezzi in parola sono stati fissati dal Brindisi, in questa misura, già all’inizio della stagione. La discriminazione, così, sembra compiuta verso il tifoso ospite in quanto tale, a prescindere dai colori che indossa. Tutte le tifoserie ospiti, pertanto, hanno patito o patiranno lo stesso trattamento.
L’elevato differenziale tra il trattamento dei padroni di casa e degli ospiti rende il caso brindisino particolarmente eclatante. Esso, però, non è l’unico esempio da registrare. Anche il Taranto FC 1927, sebbene in forma più ridotta (lo scarto ospiti/locali è di 1,50 €), riproduce questo atteggiamento.
La Fondazione Taras, pertanto, ritiene che sia giunto il momento di abbandonare questa cattiva abitudine, che poggia su una considerazione meramente consumistica del fenomeno del tifo. La passione muove i tifosi. I tifosi, però, non sono numeri.