LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO … PATRIZIA
Una lettera al gip Patrizia Todisco
Una lettera solo per te, Patrizia…
Perchè leggere notizie su Taranto e sul suo destino irrimediabilmente legato a Ilva è davvero difficile, e lo diventa sempre di più. Ci tocca leggere che Ferrante, presidente Ilva di Taranto afferma che i pm vogliono chiusura Ilva… L’autentica volontà dei magistrati è di andare verso una chiusura tragica di questo stabilimento… Lo ha detto il presidente dell’Ilva di Taranto nel discorso di fine anno agli impiegati. Per Ferrante, il sequestro dei prodotti finiti dimostra che la Procura non vuole salvare i posti di lavoro.
E immagino lo stato d’animo che tu possa provare in questi momenti, mentre leggi queste cose, ti informi, ti informano, mentre bevi il tuo caffè di prima mattina, mentre percorri la via che ti porta nel luogo in cui fai il tuo lavoro, e lo fai bene, evitando di fermarti a parlare con chi vorrebbe scrivere fiumi di parole su di te.
Il rosso del tramonto dell’immagine di Carmine La Fratta mi fa pensare a te, donna di coraggio, donna che non cede un sol passo, donna di esempio per chi nella vita vuole ancora credere…
Sole che si fa rosso perchè scende la sera e chi lavora deve poter vivere un momento di quiete e serenità… e tu, Patrizia,, meriti d’essere serena, sicura dei tuoi passi, mai sola nel tuo cammino, certa di un popolo che ti segue, ti apprezza e pensa ai tuoi giorni , difficili, importanti, e alle tue decisioni, difficili importanti…
Un tramonto così bello, intenso come solo a dicembre può essere, è di chi lavora e torna a casa con la coscienza a posto, con le mani nella mani di chi sta accanto, con i saluti della gente, con le voci che parlanodi una donna stimata, riservata, che non rilascia interviste, che lavora e basta, che fa il suo dovere e basta, che pensa al prossimo e basta, che chiede giustizia e basta…. e a me questo solo basta…
Come il faro di questa foto, che Francesco Pugliese ha fermato in uno scatto, sei diventata punto di riferimento per chi non decide di abbattersi, luce in una notte che da soli appare buia, fuoco che il vento della verità alimenta…
E quando il mare è in tempesta, come nella foto in evidenza, che Francesco ha colto in un mattino senza sole….ha bisogno di quel faro per indicare ai naviganti la via del ritorno, la via che porta a casa, dove tutti dovremmo sentirci a casa….
Patrizia, ma dove abita la giustizia? Come riesci ad andare avanti e a non scoraggiarti? Dove prendi questa voglia di proseguire su una strada, sempre più stretta, sempre più faticosa? Come fai a non avere voglia di mollare tutto e lasciare che le cose vadano come sembra debbano andare?
Non ho risposte complicate, ma solo una, la tua, coerente, sensibile, fiera, coraggiosa, giusta… e la trovo in queste parole , scolpite nel cuore di chi vive l’indifferenza negli occhi di molti…
affinché non un altro bambino, non un altro abitante di questa sfortunata città, non un altro lavoratore dell’Ilva, abbia ancora ad ammalarsi o a morire o ad essere comunque esposto a tali pericoli, a causa delle emissioni tossiche del siderurgico
Le parole che non ti ho detto, Patrizia, amica dei figli di questa terra, amica dei ragazzi che in quello stabilimento stanno lasciando giorni di vita, amica della gente che spera, amica di chi non corrompe, di chi non ricatta col lavoro, amica di chi non ha molti amici… sono parole di chi vive nella tempesta…. e segue il faro per non perdere la via del ritorno, per non perdersi nel tempo di un silenzio…
Le parole che non ti ho detto, Patrizia, le ho scritte su una foglia in una mattina di dicembre… e le ho affidate al vento… perchè ti giungano quando sarai sola, o crederai di esserlo, quando penserai a come amara a volte è la vita nelle sue pieghe… e ti diranno quanto sei grande per tutti noi, quanto sei grande per me… perchè sei una donna contro un mare di individui, una donna che difende anime innocenti, una donna che studia ciò che scrive, che pesa ciò che decide, che difende la vita, che protegge chi da solo non può farlo.
Le parole che non ti ho detto, le hanno scritte i bambini sui cartelloni il 15 dicembre, quando ti hanno scritto grazie…E sono parole che nascono da notti insonni e gorni di speranze perdute… ma sempre ricercate …e sono parole solo per te, perchè sei una persona tra mille individui….
Le parole che non ti ho detto le ho affidate al mare… e ti parleranno quando nessuno potrà ascoltarle… quando ti chiederai se stai facendo la cosa giusta… e ti parleranno di una donna-coraggio, diventata il simbolo di una città che si specchia nel mare limpido dei tuoi occhi..
La lotta per non morire … oggi ha un nome … ed è Patrizia…
Un faro nella notte… in un tramonto di dicembre… oggi ha un nome… ed è Patrizia…. verrà l’alba anche per Taranto… e avrà il tuo nome…Patrizia
Marianeve Santoiemma
FONTE
unita.it
stupenda lettera di Marianeve Santoiemma, una mamma tarantina che vive sulla sua pelle i disagi della Taranto inquinata, pubblicata il 19 dicembre u.s. su Com.Unità/L’Ilva da fuori, mi sembra giusto menzionare l’autrice.
Faccio immediatamente!
Come avviene nella totalità dei casi chiedo cortesemente di citare sempre la fonte, per intero,quindi data, articolo, e autore, per amore di verità e dovere di informazione, perchè la diffusione di articoli che interessano è diusta e doverosa, ma sempre nel rispetto dell’impegno di chi scrive. Grazie
Marianeve Santoiemma