DONNE E SALUTE: ATTENZIONE AI TACCHI ALTI

DONNE E SALUTE: ATTENZIONE AI TACCHI ALTI

Compromettono la postura e favoriscono il ristagno venoso, riducono i tendini di Achille, causano la deformazione dei piedi e l’artrite al ginocchio. E non li usano solo le donne

Milioni di donne in tutto il mondo portano i tacchi alti con regolarità. I tacchi alti, croce per le donne e delizia per gli uomini donano grazia, eleganza, femminilità, e una giusta dose di sana sensualità. Però è anche vero che l’uso continuativo di scarpe con i tacchi ha i suoi effetti collaterali, causa spesso problemi anche gravi.

Recenti ricerche hanno dimostrato che i tacchi alti hanno un effetto negativo sulla salute fisiologica, e dimostra che le donne dovrebbero pensarci due volte prima di indossare la loro coppia preferita di “tacchi a spillo”.
Il suddetto studio ha riportato che nel 2011 esattamente tre su quattro donne che ogni giorno portano il tacco alto soffrono di un costante dolore al piede scarpa-correlati, come calli, dolori artritici agli alluci, calli, dita a martello, e verruche plantari. Questa ricerca ha dimostrato che l’ impiego del tacco alto è dannoso per il corpo, e altri studi hanno provato che l’impatto dei tacchi alti crea altri problemi e complicazioni a più di un semplice piede di una donna.

I problemi con le scarpe cominciano prima ancora di raggiungere il tallone sollevato, in quanto è di gran lunga comune per i tacchi alti di avere lai punta della scarpa molto stretta. Tale difetto può facilmente essere visto infilando nella calzatura un ritaglio di carta che si deformerà nella scarpa stretta. Dita a martello e duroni sono tra le principali malattie causate dalle punte della calzature con piccoli tacchi.

Uno svantaggio evidente dei tacchi alti è una diminuzione della stabilità, che può aumentare il rischio di distorsione della caviglia o determinare la caduta con esiti di ferire in altre parti del corpo. Un effetto meno evidente di chi port i tacchi alti è una maggiore suscettibilità al mal di testa ed all’emicranie. Non c’è alcuna prova scientifica dell’associazione del tacco-mal di testa, ma molte donne ritengono che la crescente tensione muscolare a causa dei tacchi può contribuire al mal di testa o all’emicranie.
Mentre è provato ch a livello posturale globale, il tacco alto sposta il baricentro corporeo in avanti con la conseguenza inevitabile di un recupero della posizione verso dietro con una iperutilizzazione dei muscoli posteriori dei lombi e della schiena in generale; questo genera spesso dolori lombari misconosciuti di tipo mialgico.

A livello podalico specifico, il tacco alto sposta il peso corporeo x cm2 quasi tutto solo sulla parte anteriore avampodalica con conseguente insorgenza di metatarsalgie, alluce valgo, dita a martello, metatarsalgie e via dicendo.
Meno discutibile è l’impatto che i tacchi alti hanno su articolazioni e muscoli. Uno studio del 1998 fatto dall’ Harvard Medical School ha scoperto che camminare con i tacchi alti aumenta in media del 23 per cento il peso sulle ginocchia di una donna. Le ricerche svolte nel 2010 dai ricercatori dello Iowa State University hanno confermato questa risultato e hanno anche scoperto che il rischio di osteoartrite del ginocchio aumenta con altezza del tallone.

Nel 2012, i ricercatori della Queensland Australia hanno studiato la biomeccanica del camminare con i tacchi alti e hanno scoperto che un utilizzatore abituale del tacco alto ha avuto un passo molto diverso rispetto a quelli che non portano i tacchi, anche se entrambi i gruppi camminavano a piedi nudi. La differenza più esplicita trovata tra i due gruppi in realtà è che chi indossa calzature con tacchi alti hanno un calo fisiologico in lunghezza del tendine d’Achille e della lunghezza delle fibre muscolari del polpaccio. Infatti con un tacco alto portato a lungo si può arrivare a modificare in maniera non sana la propria postura fino a raggiungere, col tempo, delle situazioni di sofferenza lombare, senza contare l’antipatico ispessimento del tendine di Achille e l’accorciamento di alcune fibre muscolari del polpaccio.

Gli studiosi, quindi sottolinea Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, non chiedono alle donne di bandire del tutto i tacchi, visto che anche le scarpe completamente piatte comportano dei problemi, ma suggeriscono una serie di accorgimenti per non rinunciare ai tacchi un uso di quelli meno alti, tra i 4 e i 7 centimetri, e di ricorrere a tacchi stratosferici solo occasionalmente. Non è detto quindi che equilibrio e buon senso non possano aiutarci a conservare quella che è una storica ricetta per la femminilità.

Giovanni D’AGATA

viv@voce

Lascia un commento