IL COMUNE DI MARUGGIO, DOPO IL SEQUESTRO DELL’AREA DEMANIALE INTERESSATA ALLA GITTATA DI CEMENTO, CHIUDE TUTTI I VARCHI DI ACCESSO ALLA “TONNARA” DI TORRE OVO!
Il 22 febbraio u.s. a seguito di un mio esposto, la Capitaneria di Porto di Taranto sottopose a “sequestro penale” un’area demaniale di circa cinquanta metri quadri adiacente l’insenatura di attracco dell’antico molo posto in prossimità dell’area archeologica dove, ignoti avevano effettuato una “gittata” di cemento che avrebbe dovuto consentire ai diportisti una migliore condizione dello scivolo a mare, ai fini dello scarico e del recupero delle imbarcazioni
Tutta l’area “Tonnara”, da tantissimi anni ormai abbandonata, che si estende per circa 46.000 mq., (in parte è di proprietà privata ed in parte di proprietà demaniale) è di rilevanza archeologica ed è già stata oggetto di indagini condotte nel sito nell’ambito del progetto Ministeriale “Porti e Approdi nell’antichità”. Nell’area infatti sono state riconosciute tracce evidenti di un insediamento costiero,dotato di uno stabilimento per la lavorazione del pesce, databile tra la metà del i sec. A.C. ed il i sec. D. C., consistenti in setti murari, vasche pavimentate in “pseudospicatum”, numerose vasche a pianta lobata presenti sul banco roccioso(forse relative alla raccolta del sale), e in una particolare concentrazione di frammenti ceramici(terra sigillata italica, ceramica a vernice rossa interna ceramica comune). Un altro pregevole pezzo di patrimonio storico a rischio distruzione, riguarda una pavimentazione in “opus spicatum” di una villa di epoca greco romana e di alcuni “setti murari” in blocchi ad essa collegati. Attualmente i resti archeologici affiorano nel più assoluto degrado, in parte sul terreno ed in altra parte tra i cespugli della macchia mediterranea. Si tratta di un sito di grande interesse in pericolo costante che andava preservato non solo per la progressiva erosione del litorale ma anche per i danni provocati dall’uomo, con il continuo transito verso il mare , soprattutto in periodo estivo, di camper, bagnanti e pescatori da diporto con imbarcazioni.
Appare evidente che un’ area di così ampio interesse non può essere abbandonata al degrado ma va tutelata e valorizzata, perciò il Comune di Torricella, con l’intesa della Soprintendenza dei Beni Archeologici, ha presentato un progetto di “intervento di recupero e valorizzazione del sito archeologico e delle strutture superstiti nei pressi della Tonnara” (. Si parla di “Archeodidatica” e “Archeoturistico” ossia: consentire alle scuole e ai turisti di essere partecipi agli “scavi archeologici” (quando ancora non è dato di sapere). Intanto proprio per evitare che il sito venga ulteriormente danneggiato, l’Amministrazione Comunale ha deciso di interdirlo ai mezzi chiudendo tutti i varchi di accesso. Una decisione presa con ritardo? Forse si, ma “è meglio tardi che mai”!
Mimmo CARRIERI