I COSTI AFFRONTATI PER LA DOCUMENTAZIONE, LE PROVE SELETTIVE. E POI? MANCO UNA RISPOSTA!
Pubblichiamo questa lettera di un lettore che ha partecipato alle selezioni per poter essere assunto, come operatore ecologico, dal nuovo gestore della raccolta differenziata, porta a porta, del nostro paese
Caro Direttore, le voglio raccontare quello che è capitato a me, e senz’altro a diverse centinaia di altri savesi che hanno fatto la documentazione e le prove selettive per poter sperare nell’assunzione da parte del nuovo gestore della raccolta differenziata a Sava. Tra le varie formalità richieste nella domanda per poter partecipare alle prove selettive veniva chiesto questo: il certificato del casellario giudiziario.
Mi è parso strano che una ditta, privata, possa chiedere ad un candidato questo. Ma vado avanti. Ho fatto il certificato del casellario giudiziario presso il Tribunale di Taranto in Corso Italia. Costo? 32 euro, senza calcolare la benzina messa nell’auto per recarmi nel nostro capoluogo. Ma qui non si poteva fare un certificato di autocertificazione e risparmiare quei soldi? Proseguo: ci viene detto che alla fine delle prove verrà stilata una graduatoria.
Il 7 gennaio mi reco alle prove e mi vengono fatte tre domande di carattere generale. Finisce qui. A tutt’oggi vengo a sapere, per vie traverse, che l’azienda ha già assunto i nuovi dipendenti. Ma che succede? Non si usa più mostrare la graduatoria? O ci hanno preso in giro?
Oppure è stata tutta una manovra politica e clientelare? Ci hanno illuso, ma non credo che meritavamo questo.
Per nulla, caro direttore la ringrazio per l’attenzione mostrata a questa mia lettera