LA TUTELA DEI MINORI IN INTERNET NON FUNZIONA
Vodka e gin, stecche di sigarette, DVD osceni, film violenti e persino una pistola ad aria compressa. Un’inchiesta giornalistica tedesca smaschera le falle della rete quando a fare gli acquisti sono minori Utilizzato l’account di posta elettronica di un dodicenne col quale si é riusciti ad acquistare di tutto
L’acquisto di alcol, tabacco e armi é proibito a bambini e minori. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma nei meandri di internet non funziona alcun divieto almeno a quanto risulta da un’inchiesta giornalistica appena pubblicata in Germania. Alcuni giornalisti teutonici, utilizzando nelle scorse settimane l’account di posta elettronica di una ragazza di dodici anni e un indirizzo di casa, sono riusciti a fare shopping in rete acquistando di tutto, proprio di tutto. La redazione del giornale “Welt am Sonntag” ha effettuato ordini dai siti più noti dove ha potuto acquistare prodotti online, da Amazon.de, Edeka24.de, MediaMarkt.de, Cigarre24.de sino a spirituosenworld.de. I concessionari delle spedizioni hanno consegnato prosecco, gin, vodka e sigarette. Ma anche film vietati ai minori o DVD osceni con limite di età di 16 anni, che senza alcun problema sono giunti all’indirizzo della dodicenne. Sul celebre mercato online Amazon, sono riusciti ad ottenere persino una pistola ad aria compressa (in vendita a partire dai 14 anni). Il giornale ha evidenziato come questo commercio liberamente fiorente sia in evidente violazione della legge sulla protezione della gioventù (Youth Protection Act), una normativa che risalirebbe al 1951 e che comunque prevede per i venditori pene salatissime, fino a 50 000 euro di multa. Anche in Italia esistono normative che prevedono pesanti restrizioni e pene severe per la vendita di particolari prodotti ai minori, quali alcolici, derivati del tabacco, film, giornali e riviste, ma se tali tipi di leggi sono efficaci nelle vendite dirette presso i locali commerciali perché richiedono un controllo per così dire “visivo”dell’età attraverso il documento d’identità, risultano essere evidentemente assai carenti nelle vendite on line che sono molto spesso transnazionali e fuori da ogni controllo a parte i normali controlli postali e doganali se arrivano dai paesi extraUe.Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, che più volte a focalizzato l’attenzione sui pregi rappresentati dalle libertà della rete, ma anche sui difetti determinati dall’assenza di puntali controlli se non a campione, ritiene utile che le istituzioni europee legiferino urgentemente in una materia quale quella delle vendite on line che appare carente sotto il profilo della tutela dei minori e delle verifiche, che la rendono un terreno fertile dell’illegalità ed un far west dove é possibile vendere di tutto, come dimostrato da inchieste giornalistiche come quella di cui si é parlato, ma anche di polizia come quelle che hanno riguardato la vendita di prodotti illeciti quali farmaci, droghe e armi e che sovente fanno capolino sulle pagine di cronaca.