LE STRADE O LE BUCHE DI SAVA?

LE STRADE O LE BUCHE DI SAVA?

Fondo stradale malconcio,  pieno di avvallamenti e di tombini sporgenti.  Sembra quasi di essere sul percorso stradale  della Parigi–Dakar

Giorni fa guardavo le buche delle strade di Sava e sempre di più mi risalivano alla mente le condizioni delle strade nei paesi coinvolti dai conflitti armati, se andate su internet e guardate le foto di alcune zone di guerra troverete delle immagini molto rassomiglianti al nostro manto stradale.

Sarà, che il grosso problema dei Comuni è quello di far quadrare i conti e rispettare il famigerato Patto di stabilità, ma è altrettanto evidente lo stato ormai comatoso delle strade centrali e periferiche della città di Sava.

Basta cominciare a vedere le arterie principali che dividono il paese, quelle che gli automobilisti  attraversano per entrare dentro il centro urbano, quelle che dovrebbero simboleggiare il biglietto da visita della nostra città, sembra di stare sulla giostra del tagadà.

Le buche presenti su molte via del centro e della periferia del paese, oltre a mettere a dura prova gli ammortizzatori delle auto, stanno facendo andare in tilt  la pazienza degli automobilisti. Il rischio è quello di rimanere nel contenimento della spesa pubblica come previsto dal Patto di stabilità, ma di essere costretti a pagare una marea di risarcimenti per i danni causati da strade.  La situazione non è diversa sulle vie dove, ancora,  non si sono aperte buche più o meno estese, tanto sono malconce piene di avvallamenti e di tombini sporgenti che sembra quasi di essere sul percorso stradale  della Parigi–Dakar.

Vuoi per colpa delle piogge, vuoi perché è stata trascurata la manutenzione,  le strade assomigliano sempre più a campi di battaglia. Nel centro cittadino e nella periferia percorrere una strada senza incappare in buche, avvallamenti e dissesti vari è diventata una vera e propria rarità. Le segnalazioni e le proteste agli uffici competenti sono all’ordine del giorno. Gi automobilisti, ma anche i pedoni, chiedono interventi drastici per ripristinare almeno la normalità.

Se non fosse che quando esci di casa hai  la certezza di vivere a Sava,  potremmo pensare di essere in uno di quei paesi  mediorientali le cui strade sono devastate dalle mine anticarro che provocano il disfacimento del manto stradale. Certo che se gli amministratori pubblici non si curano di farle sistemare definitivamente senza continui rattoppi, inutili e dispendiosi, come potrebbero pensare al resto del bene comune?

Luca Lionetti

 

viv@voce

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