MANDURIA. CONTRADA “RUGGIANO”-“POZZELLE” DISCARICA ABUSIVA A CIELO APERTO CON ANNESSO INVASO DI ACQUE PIOVANE STAGNANTI SPROVVISTO DI RECINZIONE
Esposto e immediato intervento dei Vigili del fuoco di Manduria
Tubi di amianto, lastre di eternit, centinaia di pneumatici, materiale plastico di vario genere,lattine di oli esausti, inerti di costruzioni, tonnellate di pilastri e paletti in cemento, lattine contenenti oli esausti, batterie di auto, carcasse di elettrodomestici, servizi igienici, masserizie, scarti di vegetazione, tutti “materiali speciali” e” speciali pericolosi” scaricati da ignoti nell’arco di un decennio lungo i bordi di un vero e proprio “lago artificiale” (profondo circa 20 mt.) di acque piovane stagnanti che vanno ad interessare un’area di circa duemila mq. posta in aderenza a dei terreni agricoli coltivati a vigneto e nell’immediate vicinanze di un’ incrocio di strade interpoderali.
L’inquinamento dell’area in questione (già in passato oggetto di svariate denunce da parte degli agricoltori confinanti) ha avuto inizio oltre un decennio fa, e nonostante l’intervento della Guardia di Finanza di Manduria che nel settembre del 2010 sottopose a sequestro penale il sito, ancora oggi non si è provveduto alla sua bonifica anzi, la situazione a causa di ulteriori incontrollati scarichi, è ulteriormente peggiorata.
Le “degradanti” situazioni ambientale ed igienico sanitaria in cui versa l’area, agevola l’habitat di animali di diverse specie ed in modo particolare nei mesi più caldi dell’anno, l’acqua che ristagna nell’invaso (sprovvisto dai più elementari accorgimenti di sicurezza) con il cattivo odore che emana diventa fonte di insetti, dove si sviluppano le larve di zanzare che arrecano disagi ai contadini che lavorano nei campi circostanti(soprattutto nel periodo della vendemmia). Se la proprietaria dei terreni (che sembra sia una signora di Manduria residente nel torinese) interessati dallo “scempio ecologico” alla quale credo che a suo tempo sia stata notificata Ordinanza Sindacale per eseguire la bonifica senza ottemperarvi, e se anche il Comune di Manduria che in sostituzione della proprietaria avrebbe dovuto bonificare con addebito e non lo ha ancora fatto per presumibile mancanza di fondi, ora si rende necessario ed improcrastinabile tutelare le persone dal rischio di incidenti derivanti dall’invaso colmo d’acqua e sprovvisto di recinzione. Voglio ricordare che, in applicazione dei principi di precauzione, di prevenzione, e di responsabilità, tutti i soggetti a qualsiasi titolo possessori, e proprietari di terreni dove viene ravvisata la sussistenza di potenziale pericolo devono assicurare un alto livello di protezione e di sicurezza allo scopo di minimizzare l’esposizione a rischio dell’ incolumità delle persone. E di ciò si deve far carico il Sindaco in quanto anche Ufficiale di Governo e Autorità Sanitaria locale ai sensi dell’art. 54 del D.lgs. 267/2000-
Intanto, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Taranto nell’immediatezza provvederà a trasmettere al Commissario, all’ UTC e alla Polizia Municipale del Comune di Manduria, nonché al Prefetto di Taranto, il Verbale di avvenuto sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco di Manduria (al comando del Caposquadra Marcello Dimitri) con la richiesta di messa in sicurezza del “bacino cloaca a cielo aperto”.
Aggiungo inoltre che il degrado ambientale ed igienico sanitario è di una gravità estrema soprattutto a causa della presenza di amianto sfibrato abbandonato sul terreno, e come scientificamente dimostrato, la liberazione delle fibre e delle polveri di amianto se inalate, possono indurre a “tumori polmonari” (mesotelioma pleurico).
Mimmo Carrieri