SAVA. LE MADIE DI SAN GIUSEPPE. TRA STORIA E TRADIZIONE

SAVA. LE MADIE DI SAN GIUSEPPE. TRA STORIA E TRADIZIONE

Una delle tradizioni più antiche della nostra terra: le “mattre” di San Giuseppe, le sue origini si perdono nella notte dei tempi eppure, con grande partecipazione, torna a rivivere per le strada del nostro paese

Secondo la tradizione San Giuseppe, oltre ad essere il patrono dei falegnami e degli artigiani, è anche il protettore dei poveri, questo perché, da poveri in fuga e alla vigilia del parto di Maria, gli fu negato un riparo sicuro. Da ciò l’usanza,ancora oggi in auge ,soprattutto in alcune  regioni del Sud , di invitare i poveri il 19 Marzo al banchetto di San Giuseppe.  La tavola, madia o “mattra” secondo il nostro dialetto, viene allestita in occasione della festa di San Giuseppe il 19 marzo appunto.

 

Nel nostro paese, tale lodevole compito spetta alle associazioni di volontariato  e quindi anche alla nostra, che operano sul territorio; l’allestimento delle “madie” è molto curato infatti queste  vengono adornate di fiori   e apparecchiate con le tovaglie più belle.  Le “madie” vengono preparate ed offerte non più solo ai poveri ma anche a cittadini  e curiosi in segno di devozione a San Giuseppe, per riceverne la sua protezione. Solitamente, nella mattinata del 19, il sacerdote  dopo aver celebrato la Santa Messa, fa visita alle “tavole” e le benedice prima che possano essere offerte e consumate.

Questi ultimi anni hanno visto tuttavia un rinnovarsi della tradizione con l’entrata  in scena della Sacra Famiglia, questa infatti attraversando le Madie dà il via al banchetto.

L’elemento più importante e caratterizzante legato a questa festa popolare, resta comunque  il pane e così di anno in anno  si rinnova la tradizionale benedizione e distribuzione del pane di San Giuseppe a tutti i fedeli e cittadini che al passaggio delle madie tendono le mani.

Noi del Gruppo Scout Sava1, con la presenza del Branco e del Reparto Stella Polare, abbiamo  allestito la  Madia in Via Roma e, come ormai consuetudine radicata, adiacente alla “tavola” dei viveri, era presente la mostra estemporanea su San Giuseppe; i piccoli artisti in erba del Branco Zanna Bianca si sono dilettati , seguendo le sagge istruzioni del loro Capo Bagheera, la Prof. Delia Longo, nell’arte del dipinto e del disegno, realizzando dei piccoli capolavori; d’altro canto i giovani esploratori della Stella Polare hanno aiutato alla consegna del pane e al confezionamento dei cesti ricolmi di viveri che, a cura dell’Alta Squadriglia, Domiziano, Antony, Francesca, Laura, Davide, Guido, Giulia, Beatrice e Chiara, “sempre pronti a servire”, saranno, con l’aiuto di Don Giuseppe, distribuiti presso le case dei nostri poveri di quartiere.

Come sempre a noi capi piace sottolineare l’importanza degli strumenti che il nostro metodo educativo ci mette a disposizione: il gioco a servizio del prossimo, tutto col gioco ma niente per gioco è così che i nostri giovani esploratori crescono, con la consapevolezza che aiutare il prossimo è un istinto naturale.

Capo Rep. Anna

 

 

viv@voce

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