SAVA. L’AMMINISTRAZIONE IAIA E’ A CHILOMETRO ZERO?

SAVA. L’AMMINISTRAZIONE IAIA E’ A CHILOMETRO ZERO?

La cosa più facile è stare all’opposizione. Quando si governa, o si amministra, allora sì che si vede il valore di chi, ieri, contestava chi amministrava

Siamo ai dieci mesi dall’insediamento di questa nuova amministrazione, sindaco IAIA compreso, e molte cose ci sfuggono se solo volessimo guardare alla classica “logica delle cose”. Eh già, viene dato per scontato il classico rodaggio in quanto il “motore” è nuovo e quindi necessita di particolare avviamento. Su 6 amministratori, sindaco compreso, due sono vaccinati (si fà per dire, ndr) i quali corrispondono all’assessore Pasquale Calasso (Lavori Pubblici) e a Corrado Agusto (Servizi sociali e già sindaco di Sava): quindi il 30% di questa amministrazione ha amministratori con un certo bagaglio di esperienza amministrativa alle spalle. Mi fermo su questi ultimi due: Calasso e Agusto.

Il primo, Calasso, dirige il comparto amministrativo che riguarda tutto il patrimonio comunale, strade e ville comprese. Se volessimo dare uno sguardo alle strade ci viene un volta stomaco incredibile. Crateri dapertutto (Vico Caraccio I è da oltre due mesi che ha una voragine spaventosa, ndr), buche che neanche una “crattacasu” tiene! Ogni tanto viene messo qualche sacchetto di asfalto a freddo, il quale alla prima pioggia salta! Manca una programmazione sulle strade urbane, per non parlare poi di quelle extra-urbane. E se viene fatto un ripristino del manto stradale, addirittura, viene fatto con la strada bagnata e senza che nessuno controlli.  Intanto i Contenziosi battono cassa al nostro Comune per i potenziali danni alle auto e alle persone. Tralasciamo questo tema e corriamo subito, questo è scabroso per davvero, alla Villa di Piazza Risorgimento. Il nostro giornale sta contando i giorni, dall’inizio dei lavori ai giorni nostri, e francamente tutto quello che sta avvenendo ha solo del grottesco e, tra l’altro, viene penalizzata la nostra comunità in quanto non può beneficiare dell’unico spazio verde pubblico che ha nel centro urbano.

Difficoltà alle mamme che portano i ragazzi alle scuole, anziani che non possono accomodarsi sulle panchine, giovani che non possono transitare nella “Villa vecchia”. E’ questo l’inverosimile scenario che ogni giorno assistiamo. Impotenti. Lavori che vanno a singhiozzo, mille scuse amministrative quasi a giustificare gli oltre 350 giorni di chiusura della Villa ai savesi. Una situazione che, pare, non si debba sbloccare in tempi brevi.

Troppi problemi e troppi riflettori puntati sull’andazzo di tutto questo ambaradan. E qui c’è l’assessore Calasso che è il primo responsabile amministrativo che deve dire, pubblicamente, cosa sta succedendo a questo parco verde pubblico. Deve dire di chi è la colpa della lentezza, assurda, dei lavori e se è la sua il sindaco IAIA, se ha coraggio, deve trarre le giuste conclusioni con la sua esclusione amministrativa dalla compagine IAIA. Altro che farsi fotografare davanti a quei lavori in corso nel paese (lavori che, onestamente, hanno la matrice della passata amministrazione, ndr), che si faccia una foto davanti alle enorme buche e spieghi il perchè queste buche sono da oltre due mesi in questo stato pietoso e con il rischio, diventato reale, di risarcimento ai danni delle auto che transitano. Il Comune, con sentenza del giudice, paga sempre. Sempre. Peccato che poi questi soldi verranno detratti dai servizi per il cittadino. Questa è la realtà. Non guardiamo oltre il dovuto, questo è il dovuto!

Andiamo ora a Corrado Agusto, già sindaco di Sava e attualmente assessore ai Servizi sociali: questo settore amministrativo, a nostro parere, dovrebbe essere il primo comparto amministrativo che dovrebbe funzionare e meglio degli altri. Invece, sempre, viene classificato come l’ultima ruota del carro. Eppure il disagio sociale e a Sava è evidente, come d’altronde dapertutto. Ma noi guardiamo dentro casa nostra, che è meglio. E i problemi del paese, disagiati ed emarginati savesi, per noi sono primari. Oltre tutti gli altri. Bene, si dice che la mancanza dell’assistente sociale è vitale per la messa in moto di questa branca amministrativa: al momento è convenzionata una figura sociale per sole 16 ore settimanali. Mi sa dire, il nostro assessore Agusto, cosa può fare in 16 ore alla settimana questa figura professionale quando di disagiati ed emarginati sono tanti ma davvero tanti e vanno seguiti quasi giornalmente? Sono 10 mesi che il nostro assessore Agusto è al timone dei Servizi sociali: nell’ultimo Consiglio comunale ha imputato alla dirigente dei Piani di zona la colpa di questo tassello mancante  (assistente sociale, ndr)  ma noi vorremmo ricordare al nostro assessore questo: la passata amministrazione, quella Maggi per intenderci, affittò alcuni locali all’Asl per impiantare un poliambulatorio in Piazza Risorgimento. Nella delibera del Consiglio comunale di allora si diceva questo, in sintesi: vengono dati in affitto all’ASL alcuni locali dell’ex Istituto Regina Elena al canone di affitto di 3000 euro al mese per un totale di 36000,00 annui. Ma vi è di più in questa delibera comunale: di comune accordo, ASL e Comune di Sava, si impegano a far utilizzare questa somma annuale, ovvero i 36000 (trentaseimila euro), per scopi attinenti ai Servizi sociali. Ora noi diciamo questo: i 36000 euro che entrano ogni anno nel Bilancio comunale savese che fine hanno fatto? Sono stati decurtati per altri lavori amministrativi? Non credo che si sono persi per strada!

E allora, il nostro assessore Agusto recuperi questa somma e la impegni immediatamente per convenzionare un assistente sociale  a tempo pieno nel nostro paese. La recuperi e dimostri che il suo assessorato, sotto la sua egidia, sa far meglio il lavoro amministrativo di chi l’ha preceduto. Senza che si dia la colpa alla dirigente dell’ASL su questi benedetti, o maledetti, Piani di zona che sembrano la tela di Penelope. Si attivi, assessore Agusto, immediatamente. Molte persone a Sava non stanno bene e vanno seguite, oltre a censire tutti i disagiati. E ce ne sono tanti, davvero tanti a Sava … non vorremmo che oltre ai disagiati sociali a Sava ci siano anche i disagiati amministrativi. E questo sarebbe grave. Ma se andiamo, o andate di questo passo, cominciamo davvero a crederlo …

Giovanni Caforio

viv@voce

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