DARIO IAIA: “ECCO PERCHE’ LASCIO IL PALAZZO MUNICIPALE”
Il primo cittadino savese butta la spugna: si dimette
Un fine Pasqua triste per la neo amministrazione savese: il sindaco IAIA, ieri sera, a sorpresa ha comunicato, tramite fax, al Prefetto jonico le sue immediate dimissioni. Irrevocabili, a quanto pare. Ma saranno 20 i giorni in cui il sindaco di FLI potrà ripensarci e nel caso in cui non volesse, Sava si ritroverebbe senza una guida politico-amministrativa e le prossime elezioni comunali potrebbero esserci nel prossimo autunno. Scuro in volto, dimagrito, stanco e oberato di così tanto lavoro nella nostra Casa comunale, il sindaco decide di ritirarsi nella casa di campagna in agro di Francavilla Fontana. Senz’altro il contatto con la natura porterà IAIA, giovanissimo avvocato savese, a un ravvedimento potenziale. Il paese, stamattina, lo svegliamo con questa notizia: il nostro giornale è riuscito a dare in anteprima le dimissioni.
Quindi, appena finite le celebrazioni religiose della ricorrenza pasquale, ieri sera alle 22.00 il sindaco si è lasciato andare solo ad una dichiarazione fatta al cronista di “Quotidiano di Re di Puglia” in cui ha detto testualmente: “Non credevo che fosse così dura fare il sindaco di un piccolo centro agricolo, eppure credevo che la mia esperienza decennale nei banchi dell’opposizione mi sarebbe servita. In dieci mesi ho fatto tante cose che, onestamente, stare qui ad elencarle mi sembra superfluo. Ho rivoltato come un calzino tutto il Comune di Sava. Troppi buchi, troppe rappezze c’erano. E, anzi che, dare il pesce ho dato la lenza ai dipendenti comunali. Così si potranno sbizzarrire, tranquillamente, nelle voragini stradali del territorio urbano in quanto sono nati tanti laghetti artificiali”.
Il cronista di rimando: “E la stampa locale, in questi dieci mesi di sua gestione amministrativa come si è comportata?” Pronta la risposta di IAIA: “Dopo 4-5 mesi dal mio insediamento hanno preso a battere di brutto, contro di me e i miei assessori, sulle cose non fatte. O meglio, secondo loro, sulle emergenze da risolvere nel nostro paese!” Pronta la successiva domanda: “E lei come si è rapportato con questi “comportamenti” della stampa locale?” Telegrafico IAIA: ”Per prima cosa ho messo il cartello al Cimitero di Sava che non devono rompere più i maroni sulla pulizia del nostro Cimitero. Il resto non glielo posso dire …”.
Dopo Le dichiarazioni del sindaco dimissionario, il nostro giornale ha contattato telefonicamente Corrado Agusto, assessore ai Servizi sociali il quale ha lasciato questa dichiarazione: “Dopo aver chiuso bruscamente la mia passata esperienza di Sindaco nel 2006, credevo che doveva essere più longeva la mia esperienza da assessore. Ma che! Che jella, proprio ora che avevo trovato l’assistente sociale, a tempo pieno, con una settima misura di reggiseno. Assevojia ca li facìa lattà a tutti li bisognosi ti Sava”.
Dopo Agusto anche Pasquale Calasso è stato contattato dal nostro giornale e “simpaticamente” ci ha detto: “Aria, cu bui nò ncì parlu. Liabtulu tlà capu. Nò so pasta pi Viv@voci iu. Aria. Scì scjiabtni”. Ci lascia di stucco il nostro assessore ai Lavori Pubblici, avendo dalla sua l’enorme merito di farsi fotografare davanti ai cantieri in corso (non certo programmati da questa amministrazione, ndr) scordando che sarebbe stato meglio farsi una foto davanti ad un buca. Una buca, così per caso: Vico Caraccio I. Gli altri assessori hanno glissato il nostro contatto, ed hanno declinato l’invito.
Per l’opposizione è stato il Consigliere comunale Ivano Decataldo, del “Laboratorio politico per l’alternativa” (SEL e SavaInMovimento), il primo a lasciarci una dichiarazioni sulle dimissioni di IAIA: “Non credevo che questa amministrazione avesse perso l’ossigeno in così breve tempo. Le dimissioni del sindaco vanno oltre ogni nostra previsione. Infatti pensavamo che alla scadenza del suo primo anno, questa amministrazione, si sarebbe fermata e chiesto se la sua permanenza nel nostro Municipio era utile o meno al paese”.
Dopo Ivano Decataldo è stata la volta del Capogruppo del PDL, Arturo De Cataldo, a commentare questa drastica e, inaspettata, decisione. “Sava ha bisogno di un’amministrazione che abbia in se tutte quelle forze nuove e vive che ci sono nel nostro paese. Anche questa volta, la sommatoria per vincere le passate elezioni ha avuto il suo successo iniziale. E poi? Ecco il risultato, o meglio il prezzo da pagare quando non si calcola giusto in tempo le fasi successive alla vittoria elettorale. Altra brutta pagina per la storia del nostro paese” è stato il giudizio del Consigliere del PDL.
Il Consigliere comunale Giuseppe Bellocchi, ex candidato sindaco del PD, invece è stato più caustico: “Il pifferaio IAIA ora il piffero lo suoni davanti al paese. Dica al paese, se ha coraggio, che tutto quello che la sua amministrazione ha fatto in questi 10 mesi è solo il frutto del lavoro fatto dalla precedente amministrazione”.
Giovanni Caforio