AVVIATI I LAVORI DI RIMOZIONE ALGHE-POSEIDONIA DAL MOLO PESCHERECCIO DEL PORTO TURISTICO DI CAMPOMARINO
Dopo gli esposti degli anni scorsi presentati all’Autorità Giudiziaria, alla Capitaneria di Porto, al Nucleo Operativo Ecologico (NOE) alle Autorità Sanitarie, all’ Arpa, nonché agli Enti Locali (Comune di Maruggio), Provincia e Regione, ora finalmente sembra sia arrivato il momento di mettere la parola fine alle condizioni di degrado ambientale ed igienico sanitario in cui in tutti questi anni era venuto a trovarsi lo scalo di alaggio del “Porto Turistico di Campomarino
In data 8 aprile u.s. la Società “Torre Moline” S.p.A., a seguito di continue pressioni da parte dell’Amministrazione Comunale di Maruggio, che da tempo aveva in atto un contenzioso sulle competenze di intervento (il Comune è socio di minoranza mentre la Torre Moline è la Società di maggioranza alla quale è stata data la concessione trentennale), ha iniziato i lavori di rimozione alghe-poseidonia. Detto intervento è stato prima richiesto e successivamente autorizzato dal Comune di Maruggio come da Ordinanza n. 16 del 15/03/2013”Ordinanza Contingibile e Urgente per l’incolumità e la sicurezza di persone e cose”, “rimozione dei sedimenti di Poseidonia zona peschereccia del Porto di Campomarino di Maruggio”.
Dai primi interventi effettuati, nell’area dello scalo di alaggio, sembrerebbe che in realtà, i sedimenti da rimuovere non sono formati da alghe-poseidonia per l’essere le stesse ormai prive di consistenza, bensì sono formati da sabbia con presenza di “granuli di Poseidonia”.
L’impresa che sta effettuando i lavori ha provveduto ad effettuare sondaggi più approfonditi del fondale sino ad una distanza di circa 25/30 metri dallo scalo di alaggio e perimetrale, e anche in tale occasione si è potuto constatare che nel molo peschereccio del Porto di Campomarino non v’è traccia di Poseidonia, circostanza questa peraltro suffragata dallo studio realizzato nel 2007 da Prof. Matarrese di Bari. Intanto, il Comune di Maruggio con propria nota 15 aprile u.s. ha chiesto alla Società “Torre Moline” che ”venga data precedenza all’esecuzione dei lavori atti ad abbassare le quote batimetriche nell’area antistante lo scalo d’alaggio, nonché eliminare immediatamente l’inconveniente dovuto allo sprigionarsi dei gas prodotti dal materiale immerso di sabbia e residui di poseidonia in occasione del transito o delle manovre dei natanti da pesca, al fine di permettere il ripristino e la funzionalità del predetto scalo”.
Stando così le cose, se nel prosieguo dei lavori non dovessero sorgere ostacoli di natura burocratica, finalmente a partire da questa estate nella zona balneare di Campomarino si dovrebbe poter respirare “aria nuova”.
Mimmo Carrieri