VIRUS DELL’INFLUENZA AVIARIA A(H7N9) IN CINA
Nuovo caso nella provincia meridionale. Il virus ha già provocato la morte di 23 persone
Ieri in Cina è stato denunciato un nuovo caso di influenza aviaria H7N9, dove il virus ha già provocato la morte di 23 persone. Si tratta di una donna di 64 anni che vive nella provincia meridionale dell’ Hunan che ha sviluppato i sintomi dell’influenza quattro giorni dopo essere stata in contatto con dei polli. Le sue condizioni non sono gravi. Il primo caso al di fuori della Cina continentale è stato segnalato a Taiwan nei giorni scorsi. Il paziente ha sviluppato i sintomi dopo essere tornato da un viaggio in Cina.
L’esordio della malattia è stata tra il 19 febbraio e il 18 aprile 2013 in: Zhejiang (44), Shanghai (33), Jiangsu (24), Henan (4), Anhui (4), Pechino (1), Shandong (1) e Taiwan (1) mentre per quattordici pazienti è attualmente sconosciuta. Dal 31 marzo 2013, 112 casi di infezione umana con A(H7N9) virus dell’influenza aviaria sono stati segnalati dalle otto province in Cina orientale.
La maggior parte dei casi hanno sviluppato gravi malattie respiratorie. Ventitre pazienti sono deceduti (21%). L’età mediana è di 62 anni con un intervallo tra i 4 e i 91 anni; 33 di 112 pazienti sono di sesso femminili.
Le autorità sanitarie cinesi stanno rispondendo a questo evento di sanità pubblica di sorveglianza rafforzata, epidemiologica con indagini di laboratorio e analisi da richiedere. Il settore sanitario ha intensificato le indagini sulle possibili fonti e serbatoi del virus. Analisi genetiche degli isolati hanno mostrato cambiamenti che suggeriscono che il virus H7N9 possa avere una maggiore capacità di infettare specie di mammiferi, inclusi gli esseri umani, rispetto a molti altri virus dell’influenza aviaria. Patogenicità per gli esseri umani sembra essere alta e più alta è l’età più sembra essere un fattore di rischio per la malattia.
Lo scenario più probabile è che il virus dell’influenza A(H7N9) si è diffusa nelle popolazioni di volatili e occasionalmente infetta gli esseri umani che hanno stretto contatto con pollame o prodotti avicoli, ma questo dovrà essere convalidato come saranno disponibili ulteriori dati.
Al momento attuale non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo. Il numero approssimativo di 2 000 persone che hanno avuto contatti stretti con i casi confermati sono stati moniyorati.
Un aumento dell’incidenza di casi sporadici e l’espansione della diffusione geografica in Cina e nei paesi vicini probabilmente sono attesi nelle prossime settimane. Non è possibile escludere singoli casi umani importati in Europa e i paesi devono prepararsi per la loro rilevazione e diagnosi. L’ECDC, il centro europeo per la prevenzione delle malattie e controllo, sta monitorando attentamente gli sviluppi riesaminando continuamente la situazione in collaborazione con l’OMS, Stati Uniti CDC, CDC Cina e altri partner.
L’Organizzazione mondiale della sanità evidenzia Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ha definito il virus “uno dei più micidiali” scoperti fino ad oggi ma ha sottolineato che non ci sono indicazioni che si trasmetta direttamente da uomo a uomo, cosa che ne moltiplicherebbe la pericolosità.