A TARANTO IL VERO 1° MAGGIO
Alcuni media lo chiamano il “Controconcertone” ed è l’evento che oggi andrà in scena a Taranto, nell’area del Parco Archeologico di Solito-Corvisea
Lo chiamano così un pò per lo spirito ribelle dei suoi organizzatori, su tutti il comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”, un po’ per sottolineare come una città possa rappresentare meglio di altre la difficile situazione italiana. È innegabile, infatti, che quando si pensa a Taranto, si pensa, innanzitutto, al tema del lavoro e alle sue contraddizioni. Così come si pensa ad una città in lotta anche con se stessa per tutelare i diritti alla salute, ad una realtà del Mezzogiorno che richiama l’attenzione delle istituzioni, spesso incapaci di cogliere l’umore della gente e di offrire risposte concrete. Si pensa ad una città ingrigita dai fumi dell’Ilva e stanca di ricoprire ancora il ruolo della vittima. In questa giornata, Taranto vuol essere protagonista e dimostrare all’Italia il suo coraggio, la sua determinazione, la sua voglia di misurarsi con la realtà e di urlare i propri diritti.
La manifestazione avrà inizio alle 10, quando si aprirà un dibattito con le realtà associative e movimenti di lotta locali e nazionali sulla crisi del mercato del lavoro che coinvolge l’intera nazione. Dalle 14 in poi, spazio alla musica. Sul palco si alterneranno alcuni dei nomi più conosciuti del panorama musicale italiano, tra cui: Sud Sound System, Fiorella Mannoia, Luca Barbarossa, Pierpaolo Capovilla, Francesco Baccini, Raf, la band dell’attore tarantino Michele Riondino & the Revolving Bridge e tanti altri ancora.
Per tastare l’umore dell’organizzazione, abbiamo raccolto la voce di Giuseppe Internò, giovane tarantino del comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”, che ha offerto un contributo importante alla realizzazione di questo grande evento.
Quando e com’è nata l’idea del 1° maggio a Taranto?
Siamo al lavoro in maniera ossessiva praticamente da due mesi. L’idea è quella di fare a Taranto qualcosa che si è perso un po’ di vista a Roma, dove non crediamo daranno spazio alla questione Taranto, perché è una condizione scomoda per i sindacati, oltre che per i politici, contro cui ci siamo scagliati spesso in conferenza stampa.
Come si svolgerà la manifestazione?
Dalle 10 alle 14 ci sarà un dibattito che coinvolgerà tutte le associazioni che hanno voluto aderire sia a livello locale che nazionale. Si parlerà della mancanza di lavoro, ironicamente, proprio nel giorno della festa dei lavoratori. Qui, nonostante gli impianti industriali, abbiamo il 40% di disoccupazione!
Altri punti saranno: salute e ambiente, territorio e cultura. E si parlerà della colonizzazione a cui Taranto è stata assoggettata: ci hanno tolto le cozze per metterci il ferro, ci hanno tolto i pascoli per metterci le armi e le navi…
Con l’adesione di tanti artisti italiani, anche affermati, è arrivato un segnale forte da parte del mondo della musica, compreso quello dell’informazione musicale. Come interpreti questo segnale?
Loro vengono esclusivamente per sostenere questa causa, cioè per una sensibilizzazione di certe tematiche che sono, sì, locali ma che allo stesso tempo riescono a coinvolgere l’intera nazione: la disoccupazione, l’inquinamento, lo sfruttamento dei territori, i tagli alla cultura… Sono tutte cose che gli artisti stessi vivono sulla propria pelle. A proposito di questo, abbiamo voluto realizzare questo evento proprio qui, in una zona che potremmo definire desertica dal punto di vista musicale. L’alternativa all’industria allora potrebbe essere la cultura, nonché la musica, e si spera che questo 1° maggio, da rifare ogni anno, possa diventare un lavoro temporaneo per precari o studenti. Vorrei che questa cosa fosse sentita come una risorsa della città, e non solo del comitato promotore, da portare avanti, sviluppare e promuovere.
A chi è rivolto il vostro messaggio: alla politica, ai media, ai cittadini?
È rivolto a tutti. Noi cerchiamo di sensibilizzare la partecipazione giornaliera dei cittadini che spesso si affidano ai politici, ai magistrati, ai sindacati per poter fare cose anche molto semplici. Noi pensiamo d’aver dimostrato, soprattutto in questa occasione, che si può realizzare qualcosa di grande, senza aiuti e contando solo sulle proprie forze. Ci tengo a sottolineare che la manifestazione è completamente esente da sponsor di tipo economico e che è del tutto autorganizzata, nonché frutto del lavoro delle associazioni, dei movimenti e dei cittadini, che si sono messi a disposizione.
Salvatore Piccione