AGUSTO: “IL VERO DELITTO E’ STATO FATTO DALLA PASSATA AMMINISTRAZIONE. AVER ELIMINATO LA FIGURA DI RUOLO DELL’ASSISTENTE SOCIALE”
E sull’attentato al sindaco: “Non sono in grado di elaborare ipotesi, o possibili moventi”
Incontro con Corrado Agusto, assessore ai Servizi sociali
Da sindaco di Sava ad assessore comunale c’è un pò di differenza: vista la sua esperienza passata, lei in cosa la trova?
Beh, l’incarico di assessore consente ovviamente di avere una visuale forse più ristretta ma molto più profonda sui propri compiti. Essere sindaco obbliga a seguire un po’ tutto, per avere uno sguardo sull’amministrazione nel suo complesso. L’impegno è uguale, le responsabilità ovviamente no.
In tutte le amministrazioni comunali, pare, il comparto dei Servizi sociali non lo vuole prendere nessuno: lei lo ha scelto oppure era quello che era rimasto a disposizione?
Quando il sindaco mi ha chiesto di occuparmi dei Servizi Sociali l’ho fatto con piacere, evidentemente pensava potessi essere utile in questo ruolo, e lo ringrazio per questo. Delle altre amministrazioni non saprei dire.
Assessorato ai Servizi sociali: ci dice in che condizioni ha trovato questa “fatebenefratelli” savesi?
L’ufficio dei Servizi Sociali ha una squadra collaudata e di provata capacità che soffre delle mortificazioni d’organico imposte dalla precedente amministrazione: l’aver eliminato dai dipendenti comunali la figura dell’assistente sociale di ruolo è stato un delitto. Nel corso del 2013, la nostra amministrazione rimedierà a questa situazione con l’assunzione di un’assistente sociale per 18 ore settimanali, e di ruolo. Il danno che però è stato fatto in questi anni non potrà certo essere recuperato. Un altro problema è che il grosso delle risorse finanziarie disponibili per i servizi sociali di Sava e dei comuni limitrofi sono gestite dall’Ufficio di Piano di Manduria, che purtroppo negli ultimi anni non si è dimostrato all’altezza del compito. In questi giorni dovrebbe prendere servizio un supporto professionale che aiuterà l’ufficio a svolgere le sue normali mansioni, attualmente in forte arretrato. Speriamo bene.
Bando alle massime, il tema importantissimo è questo: perchè è stata “allontanata”, certamente non sotto la sua carica amministrativa, l’unica figura professionale (l’assistente sociale, ndr) in un comparto vitalissimo per i diseredati ed emarginati savesi?
Per me è inspiegabile, lo chieda a chi lo ha deciso. Fra questi, alcuni adesso s’interrogano pubblicamente in ogni occasione sui problemi dei servizi sociali! Sono fenomenali, davvero.
Amministrazione IAIA: lei che la vive ogni giorno questa amministrazione, se dovesse dare un voto da uno a dieci, per questi passati 11 mesi, quale sarebbe?
Mi dispiace, rifiuto il giochino. Il voto ce lo daranno i cittadini savesi alla fine del nostro mandato. Fino ad allora, continueremo a lavorare col massimo impegno.
Caso “Giuseppe Lomartire”: è sicuro che il suo assessorato ha fatto tutto quello che poteva verso questo emarginato e diseredato savese?
Non solo il “mio” assessorato, ma anche tutti quelli che lo hanno preceduto. Al di questo, e delle facili strumentalizzazioni, Giuseppe ha una casa che lo aspetta, quando vuole: la sua.
Per finire: l’attentato subito dal sindaco Iaia ha molto colpito l’opinione pubblica, qual è la sua opinione in merito?
Si è trattato di un atto gravissimo, che mi ha lasciato davvero senza parole, per diversi motivi:
– il dispiacere di vedere colpito l’amico Dario, persona generosa e disinteressata che sta vivendo questa esperienza con una dedizione e un impegno che davvero non meritavano di essere ricambiate con un’esperienza simile.
– la pericolosità del gesto, che solo per fortunate coincidenze non ha prodotto danni e conseguenze ancora più gravi
– la triste considerazione che fare onestamente il proprio lavoro può comportare evidentemente rischi personali elevatissimi.
Non sono in grado di elaborare ipotesi, o possibili moventi: ma posso dire che lavorando nell’ineteresse della propria comunità è naturale che ci si possa creare parecchi nemici, a volte di alta pericolosità potenziale.
Detto ciò, è sempre possibile che la causa di tanto danno sia molto meno importante dell’immaginabile: il male è spesso banale.
L’unica cosa saggia da fare è attendere eventuali risultati delle indagini, e continuare a fare il proprio dovere come se nulla fosse successo.
Giovanni Caforio