COMUNICATO STAMPA. SEL: “AI VECCHI POVERI SI AGGIUNGONO NUOVE CATEGORIE A RISCHIO POVERTA’ ”

COMUNICATO STAMPA. SEL:  “AI VECCHI POVERI SI AGGIUNGONO NUOVE CATEGORIE A RISCHIO POVERTA’ ”

Le vicende degli ultimi giorni, con la protesta di alcuni cittadini contro le assunzioni operate per il servizio di raccolta differenziata meritano alcune riflessioni

Il punto di partenza è che esiste, ed è purtroppo crescente, un disagio sociale che riguarda settori diversi della nostra società; ai “vecchi” poveri si aggiungono nuove categorie a rischio povertà e la crisi morde le caviglie di soggetti sociali diversi, dai giovani precari ai piccoli imprenditori, passando per anziani, emarginati, disoccupati, etc… La politica in questi anni è stata spesso incapace di individuare il problema ed affrontarlo: anzi, a volte si è servita della disperazione e della precarietà per costruire consenso elettorale tramite promesse e mance.

Nel nostro territorio, come abbiamo detto più volte, le politiche di welfare della Regione Puglia si sono infrante contro il muro del locale Piano di Zona, incapace di spendere risorse e di funzionare in maniera trasparente. Ora che la crisi morde e la disperazione aumenta, è il momento di invertire la rotta mettendo al bando strumentalizzazioni e incompetenze e provando invece a ragionare di un piano straordinario contro le nuove e le vecchie povertà, con risorse economiche ma anche misure di sostegno e di assistenza. Un problema così complesso dovrebbe essere affrontato a tutti i livelli, da quello comunale a quello regionale, ma senza un intervento a livello nazionale che garantisca investimenti per far ripartire la domanda interna e riassorbire la disoccupazione e che garantisca un reddito a tutti (il nostro partito si è fatto promotore della proposta di legge sul reddito minimo di cittadinanza) il rischio è che non si riesca a risolvere il problema.

La seconda parte del nostro ragionamento è più legata a quello che è successo a Sava nelle ultime settimane: la protesta si è conclusa lunedì, ma ad oggi non c’è ancora una presa di posizione ufficiale dell’Amministrazione Comunale e della Igeco spa sulle modalità di selezione del personale. E’ vero che la Igeco è un’azienda privata, ma parliamo di un appalto milionario e della durata di 5 anni, con tutte le cautele necessarie del caso.
E allora, senza voler strumentalizzare la vicenda e augurandoci che non si verifichino mai gesti eclatanti e violenti nel nostro paese, chiediamo come forza d’opposizione la massima trasparenza e puntualità dell’informazione sulla vicenda, anche sugli impegni eventualmente assunti nei confronti degli autori della protesta.

In altri Comuni d’Italia c’è una politica che con fantasia e idee ha saputo affrontare la questione del disagio sociale e del lavoro (pensiamo, ad esempio, all’esperienza delle cooperative di comunità): Sava deve guardare in quella direzione e dimenticare promesse, ricatti e zone grigie pericolose. Su questo continueremo a vigilare.

Sava 15 maggio 2013
Circolo “C.Mancini” di Sinistra Ecologia e Libertà

viv@voce

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