SAVA. SERVIZIO RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA. QUANTE LAMENTELE DEI NOSTRI LETTORI
Il cambio di abitudini, delle nostre abitudini, deve essere supportato almeno da un servizio efficente
Da poco più di una settimana è partito nel nostro paese il servizio della raccolta differenziata (umido, plastica, carta, ecc.). Spariti i cassonetti che spesso erano collocati negli angoli delle nostre strade ed ecco dati in dotazione, a tutti i contribuenti savesi, diversi secchi di plastica di colore testa di moro con le diverse tipologie di raccolta. E’ comprensibile che già nelle prime giornate del servizio cominciano a fuori uscire le lamentele dei contribuenti savesi, visto che il tributo viene pagato per avere il servizio.
Le lamentele sono varie e diverse: alcuni giorni, secondo alcuni lettori, non passano per ritirare questo o quest’altro nonostante il giorno stabilito è quello rispettato dal savese. Si lamentano le attività commerciali (ristoranti o pizzerie) in cui la raccolta dell’umido non è sufficente raccoglierlo nei soli tre giorni stabiliti alla settimana e, giustamente, con il caldo torrido che senz’altro ci sta aspettando nei giorni a venire comincia a prospettarsi una situazione igienico-sanitaria non affatto bella.
Per non parlare poi delle periferie del paese: il servizio non esiste affatto e qui sono marcatissime le lamentele dei nostri lettori e molti, amaramente, si proiettano verso i paesi limitrofi (in cui esiste ancora il classico cassonetto) a depositare i loro rifiuti. Aspetto ancora più negativo è, in alcuni casi, assistere a rifiuti buttati nelle campagne adiacenti al paese, e in questo caso l’amministrazione comunale dovrebbe intensificare i controlli del territorio e sanzionare i colpevoli.
Altri ancora mettono in risalto il serio problema dei pannolini dei bambini che vengono raccolti una volta alla settimana (martedì) a differenza di chi ha familiari allettati i quali usano panni o traverse e in questo caso il servizio raccolta passa tre volte alla settimana. Per quanto concerne l’esaurimento dei sacchetti di raccolta, alcuni lettori hanno chiamato la compagnia che gestisce il servizio e su questo tema gli è stato detto che il contribuente una volta esauiriti quelli dati in dotazione (nei tempi stabiliti) deve comprarseli da solo (costo 15 euro). Immaginiamo le difficoltà su questo altro argomento.
Argomento di lamentela diventa anche la chiamata al numero telefonico del gestore dedito alla raccolta dei beni durevoli o ingombranti: spesso non risponde nessuno e se qualcuno risponde, a detta di alcuni nostri lettori, pare che risponda con aria scocciata …
Giovanni Caforio