L’ASSESSORE MAURIZIO PICHIERRI, IL CONSIGLIERE LEONARDO FRANCO, L’AMBIENTALISTA CARRIERI E IL ROMPICOGLIONI CAFORIO
Quando si sbaglia, la cosa più bella è dire “ho sbagliato” e non bisogna trovare giustificazioni ai propri errori. Trattasi di “modestia”, peculiarità che manca alla squadra IAIA …
Cronologia: sabato 1° giugno ore 10.15 un lettore del nostro giornale chiama l’ambientalista, e giornalista tra l’altro, Mimmo Carrieri e telefonicamente gli comunica che di fronte al Comando della Polizia municipale ci sono due scooters parcheggiati in divieto di fermata da diverso tempo. Attenzione: divieto di fermata! Carrieri, come suo solito quando viene chiamato in causa per affrontare i piccoli e grandi problemi della quotidianeità savese, si reca sul posto e vede i due scooters parcheggiati dove non potevano assolutamente stare. Il tempo di fermarsi e fare la foto e si sposta dal luogo.
Di chi sono le moto? Dell’assessore Maurizio Pichierri e del consigliere Leonardo Franco, quindi uno rappresentante amministrativo della squadra IAIA e l’altro rappresentante istituzionale della maggioranza. E siamo alle 10.25. Carrieri fa le foto e, giustamente, cancella le targhe e manda al nostro giornale, di cui egli stesso è collaboratore attivissimo, e la foto viene inviata sul web con articolo annesso. Ore 12.15 mi reco in Piazza e assieme ad un caro amico mi reco in un bar del centro e, sapendo già della foto dei due scooters, dò uno sguardo sul “luogo del delitto”: le moto sono ancora lì. E sono passate abbondantemente due ore di parcheggio non autorizzato! Questa è la cronaca. Ma c’è di più. Molto di più. Maurizio Pichierri nel suo post, nel quale parla anche a nome del consigliere Franco si sbottona in modo incredibile, esternando tutto il suo disappunto per la vicenda.
Ma, particolare non ultimo, ammette che le moto erano quelle loro. Ma sbaglia su di un particolare: non erano pochi minuti ma ben sì diverse ore. Più di due per l’esattezza. Nel suo post l’assessore Pichierri paragona, quale onore, l’operato di Carrieri, che oltre ad essere ambientalista è anche un giornalista, simile se non superiore a quello della Cia o a quello del Mossad. Cosi ti lussu! Poi passa all’attacco, e qui che lo volevamo. Testualmente dice “E’ vergognoso pensare che si possano usare strumenti di comunicazione di massa per tentare di mettere alla gogna delle persone che faticosamente ogni giorno cercano di espletare con dedizione ed abnegazione il mandato elettorale che i savesi a noi, e non ad ALTRI hanno conferito”. Non credo che fotografare le “malefatte” di qualche rappresentante amministrativo o istituzionale savese sia sinonimo di “gogna”.
Per nulla proprio. Anzi, credo che questo modo di illustrare una determinata cosa, in modo mediatico e immediato sul web, porti al nostro lettore o amico di facebook la realtà del paese e da chi è amministrato. Solo quella e null’altro. Forse il nostro assessore scorda che, prima dell’inserimento dell’amministrazione IAIA, c’era l’amministrazione Maggi e su quest’ultima, in tema di parcheggi selvaggi, non abbiamo fatto sconti. A nessuno, e tanto meno a loro! L’ex sindaco Maggi, come ricorderà bene ma molto bene l’assessore Pichierri e anche il sindaco IAIA, parcheggiava dove più gli faceva comodo. Addirittura nell’area riservata ai diversamente abili e nessuno, dico nessun vigile, si è mai “permesso” di sanzionare l’auto del Maggi. Nessuno. E viv@voce questo lo ha messo in risalto, sempre comunque ogni qualvolta che avveniva. Quindi se ieri loro, oggi maggioranza di governo nel nostro paese, applaudivano il senso civico di questo giornale oggi, giustamente, si trovano sotto i riflettori ma non solo di questo giornale o di quello dell’ambientalista Carrieri ma sotto gli occhi del savese.
Il nostro prosegue, sempre testualmente: “Giovanni CAFORIO direttore di VIVAVOCEWEB, che da fuoriclasse dell’informazione nostrana, non ha perso occasione per indignarsi e gridare allo scandalo”. Nessun scandalo, solo la constatazione che chi rappresenta il savese, sia nel campo amministrativo che in quello istituzionale, deve dare lui l’esempio del buon comportamento e del rispetto del Codice della strada, proprio in virtù della sua designazione, al Palazzo municipale, che il savese gli ha dato. Quanto a me, caro assessore Pichierri, mi spiace solo di una cosa: perdermi a Sava. Eh … già. Altri lidi più ambiti li ho rifiutati.
Ho rifiutato l’offerta del Wall Street Journal, del Los Angeles Times, quello dell’ Herald Tribune. Oltre quella del The Independent, del The Guardian e, che peccato questo, quello del The Economist. La ringrazio nell’avermi insigno di “campione dell’informazione”. Mi gratifica. Davvero tanto. Ma a differenza di lei, caro assessore, e di tutti i nuovi amministratori savesi, io non ho perso la mia peculiarità: la modestia.
Cosa che voi avete smarrito. Del tutto.
Giovanni Caforio