CI RISIAMO. ENNESIMA BUSTA ANONIMA CON DENTRO DUE PROIETTILI
Recapitati al nostro giornalista, e ambientalista, Mimmo Carrieri nella buca delle lettere
Un foglio scritto da parole tagliate da un giornale dice testulamente: “Ancora una volta ai esagerato. Ora dove come e quando lo decideremo noi. Stronzo e confidente degli sbirri” con due proitettili calibro 38 erano chiusi in una busta gialla nella cassetta postale di Mimmo Carrieri. Naturalissimo la consegna del tutto al Comando Stazione dei Carabinieri di Sava per le opportune indagini. Ma oltre questo ennesimo ripetersi di azioni così criminose spesso ci chiediamo, ma d’altronde sappiamo dare bene la nostra chiave di lettura, se il ruolo che andiamo a coprire per il nostro territorio, Sava e dintorni, con il nostro modo di indagare e di denunciare abusi di ogni genere è seguito, di fatto, da chi amministra questa parte orientale dalla provincia jonica.
Questi ultimi, gli amministratori dei paesi limitrofi a Sava, farebbero bene ad amare questo territorio e la sua cultura, oltre a rendere belli queli luoghi che la natura ci ha dato. Il mare, le nostre campagne, i nostri monumenti sono di una bellezza straordinaria ma vederli abbandonati, e con strafottenza amministrativa, è un vero delitto. Oggi, purtroppo, difendere questo patrimonio tocca solo a chi si sente in grado di rimboccarsi le maniche e di mettere mano al Codice Penale. Solo questo ci è rimasto e null’altro. E partendo da questo, in questa rete, capitano tutti. Sia chi amministra e sia chi si serve di questo patrimonio per fare ciò che più gli è affine. Degradandolo, su tutto, distruggendolo anche. Mancano le regole, o meglio le regole ci sono e che è solo farle rispettare l’enorme “fatica”. Ci lamentiamo spesso e volentieri di come viene violentato il nostro territorio, di come non è rispettato per il suo giusto valore. E nessuno fa nulla. Nessuno. Diamo solo uno spettacolo aberrante ai visitatori, specie in questo periodo dell’anno con la bellezza del nostro mare che si impone nel periodo estivo.
Ma l’azione di indagine, o di denuncia, non porta molto lontano. Porta solo ad evidenziare il problema e a perseguire i responsabili. Ma il problema, per chi è stato insignito alla carica amministrativa, lo doveva affrontare a monte e non a valle. A valle il problema diventata un fiume in piena. Oggi i partiti, o i movimenti vari, scordano tanto di questa nostra terra. E chi cerca, in un modo o nell’altro, come Mimmo Carrieri, di svegliare l’attenzione amministrativa sulla cura del territorio si sente sempre più solo. Al caro, e affettuoso, Mimmo Carrieri va tutta la solidarietà del nostro giornale, come d’altronde la stessa gli è stata mostrata da tantissime persone che, appena hanno saputo dell’ennesima lettera minatoria, si sono prodigati per mostrare la loro solidarietà. Altro che “campione di Esposti”, come viene spesso classificato Mimmo Carrieri.
Si prodigli chi è stato insignito dall’elettore alla cura del nostro patrimonio. E dimostri, come Carrieri fa ogni giorno, che vuole bene a questo lembo di terra jonica diventato una discarica a cielo aperto e deturpato in ogni sua espressione paesaggistica.
Giovanni Caforio