Contrabbando: una fabbrica clandestina di sigarette destinate al mercato italiano smantellata in Belgio

Contrabbando: una fabbrica clandestina di sigarette destinate al mercato italiano smantellata  in Belgio

Causa la crisi ritorna  il contrabbando di bionde

Più di 25 tonnellate di tabacco, enormi quantità di filtri e cartine di sigaretta sono stati scoperti giovedì mattina presso una fabbrica clandestina di produzione di sigarette contraffatte. Due individui di origine polacca sono stati arrestati. E’ la prima volta che viene effettuata una scoperta del genere in Belgio. Diversi mesi di indagini da parte della polizia federale e i servizi doganali e accise hanno portato allo smantellamento, giovedì mattina, di una fabbrica clandestina di sigarette contraffatte impiantata in una parte della vecchia infrastruttura della società “Brassico” nella zona di Ghlin Baudour.

La ricerca condotta giovedì mattina a Ghlin dalla polizia federale e locale, nonché dagli ispettori doganali, ha permesso di scoprire una vera fabbrica di sigarette su scala molto grande, abilmente nascosta nel seminterrato dell’edificio. Gli investigatori hanno messo la mano sul 25,2 tonnellate di tabacco sfuso per la produzione di 50.400.000 sigarette. Gli imballaggi vuoti di un quantitativo di 16 tonnellate di sigarette già passate sono state scoperte anche insieme a 414.720 pronto per la commercializzazione di sigarette. Contraffatto il marchio inglese “Regal King Size”, e i prodotti destinati a finire sul mercato italiano. Tutti i dazi e le tasse evase sono stimati a più di 22 milioni di euro.

L’indagine, che ha assunto una dimensione internazionale, continua.

Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, è la prova che con la crisi la  criminalità si organizza per uno dei business  più classici, il contrabbando. Ci auguriamo che lo  Stato sappia reagire come sul finire degli anni 90, anche perché i cittadini con la situazione economica imperante, sono portati  ad acquistare questi prodotti derivati del tabacco già  di per se nocivi ma che prodotti clandestinamente sono  ancora più  pericolosi per la salute.

viv@voce

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