I VASCONNESSI a Viv@voce.”LA NOSTRA ESPERIENZA MUSICALE CON LE CANZONI DI VASCO”
I “Vasconnessi”, cover band di uno dei più grandi artisti rock d’Italia: Vasco Rossi
Cominciamo con il cantante, Aldo Cosa. Aldo, dove nasce la vostra passione ?
Nasce sui palchi, nasce dappertutto,nasce dove si può suonare. Abbiamo un’esperienza quasi trentennale a 360° che nel 2007 si è materializzata in questo progetto: tributo al più grande rocker d’Italia che è Vasco Rossi.
Nel 2007, chi ha deciso di fondare una cover band di Vasco Rossi?
Fondamentalmente sono stato io. Tutto è nato dalla mia consapevolezza di poter riuscire, con molta tranquillità e molta umiltà, a dar seguito a questo progetto a cui avevo pensato. Pian piano si sono formati i “Vasconnessi” e da 3 anni si sono modificati con l’ingresso di 3 nuovi musicisti che hanno arricchito il nostro repertorio.
Nel momento in cui avevate in mente il progetto, come è avvenuta la scelta dei musicisti?
All’inizio non c’è sta alcuna scelta. Eravamo amici che avevano deciso di portare avanti questo progetto e questa passione. Tre anni fa, invece, dovendo sostituire degli elementi, si è provveduto a fare una vera e propria selezione prima per il batterista e poi per il chitarrista solista. La scelta è avvenuta tra una trentina di persone che si erano proposte e che volevano entrare a far parte del nostro gruppo.
Appena si è formato il gruppo, dove avete suonato i vostri primi live?
Bhe, abbiamo cominciato con qualche locale della provincia di Taranto e poi, pian piano, ci siamo spostati anche fuori provincia. Oggi suoniamo in tutta la Puglia ed in altre regioni del Sud Italia come Campania, Molise, Basilicata e Calabria.
Da dove viene il nome del gruppo: “Vasconnessi”?
Essendo un tributo a Vasco, c’è il prefisso del nome che è di chiaro rimando al cantante e in più il nome è composto dalla parola “connessi” ma può essere anche considerata la parola “sconnessi”. E’ tutto a libera interpretazione.
Avete mai avuto il piacere di incontrare Vasco Rossi?
No ! Vasco personalmente no. I suoi musicisti sì, con i quali abbiamo avuto diverse collaborazioni ma lui, purtroppo, è inavvicinabile. La libertà personale di ognuno di noi è sacrosanta per cui andare ad insistere o, comunque, a cercare un incontro forzato sarebbe sgarbato. Vasco ha la sua vita, il suo modo di vivere, i suoi problemi, come tutti quanti noi, e le sollecitazione che riceve sono a 360° quindi evitiamo di far accumulare anche le nostre.
Secondo quale criterio scegliete le canzoni che presentate, di volta in volta, alla gente che vi viene a sentire ?
Il repertorio di Vasco è uno dei più ampi della discografia italiana, quindi cercare di accontentare anche chi ci segue o chi viene a sentire un tributo a Vasco è davvero difficile. A fronte di 200 canzoni riempire 2 ore di musica con 25 canzoni non è semplice. Abbiamo sempre scelto le canzoni in po’ più rappresentative tra le quali anche qualcuna di quelle che ha attirato a se qualche critica per quanto riguarda il contenuto. Una di queste è, per esempio, “Vado al massimo” che Vasco presentò a San Remo nel ’82. Oggi il nostro repertorio copre 60-65 canzoni e di questo ne siamo molto orgogliosi.
Qual è la tua canzone preferita di Vasco Rossi?
E’ “Sally”. Non c’è un motivo particolare. E’ una canzone introspettiva ed autobiografica che mi affascina da sempre. La magia e l’armonia di quella canzone mi prende particolarmente.
Oggi giorno, la musica è un sentiero arduo in cui avventurarsi. Difficilmente ci si può vivere di sola musica. Questo almeno è lo scenario italiano. Voi come riuscite a coniugare il lavoro con i vostri impegni?
Allora, una buona parte dei “Vasconnessi” sono professionisti che vivono essenzialmente di musica. Per questa domanda però vorrei farti parlare con un componente del gruppo che professionista non lo è: Gigi Rizzi, chitarrista del gruppo.
Gigi come riuscite a conciliare il lavoro con i vostri impegni?
Si cerca di coniugare entrambe le cose. La passione per la musica è una passione che quando prende piede così come è stato con i “Vasconnessi” porta a fare tanti sacrifici pur di proseguire nel progetto. La passione è fortissima e quindi si cerca di fare tutto nel migliore dei modi, almeno si spera. E’ una storia che va avanti da sei anni e spero possa andare avanti ancora per molto tempo.
Questo è tuo parere. Come la pensa invece un professionista della musica come Davide Ciura, chitarrista solista del gruppo?
Io vivo di musica. La chitarra è la mia passione che prende la maggior parte del mio tempo. Oltre i “Vasconnessi” , lavoro ai miei brani originali che inserirò prossimamente nel mio disco, suono spesso anche come ospite solista e infine insegno musica, attività questa di cui ne sono fiero. Quindi come vedi la mia vita è immersa nel mondo della musica.
Qui al Sud, in particolare sul nostro territorio, com’è la situazione dal punto di vista della discografia?
Per rispondere a questa domanda è più opportuno parlare con il nostro batterista, Tonio Parisi, che vive di musica da 40 anni ed ha uno studio di registrazione tra i più moderni e all’avanguardia di tutto il Sud Italia.
Tonio che ne pensi tu della discografia in Italia e, in particolar modo, in Puglia?
Il mondo della discografia, qui da noi, è inesistente. Non ci sono etichette discografiche, non ci sono le major, non c’è nessuno. Non ci sono talent scout, esiste solo Amici ed X-Factor.
Quindi, il consiglio a giovani musicisti qual è?
E’ spiacevole dirlo ma il mio consiglio è quello di lasciare l’Italia e di andare all’estero ! Non vedo altre soluzioni almeno per i prossimi vent’anni. Pensa che noi abbiamo un progetto discografico, ma come tutti questi tipo di progetti, nessuno prende piede perché non c’è più nessuno che investe nella discografia e quindi la soluzione è drammatica. Oggi le radio sono i discografici, loro decidono cosa passare e non passare. Sono queste che decidono l’andamento del mercato discografico. Se la radio decide di passare 10 volte al giorno, per esempio, Mengoni, non credo ci sia spazio per altro. Le proposte discografiche non arrivano più dagli anni 80, non arriva più nessuno a chiederti di fare un disco. I tempi sono cambiati: i dischi non si vendono perché c’è la musica online. La gente scarica i dischi, il più delle volte pirati, e ciò ha compromesso l’intero mondo della discografia.
Dopo stasera a Sava, quali altri impegni vi vedono coinvolti?
Abbiamo diversi impegni. In Agosto abbiamo 17-18 serate e il calendario di Settembre va pian piano formandosi, sempre sul territorio di cui parlavamo prima. Poi da Sava, in maniera particolare quest’anno, abbiamo avuto tantissime richieste alle quali non abbiamo e non potremo dare seguiti sia per via dei tanti impegni sia per non inflazionare tutto il discorso. Abbiamo già fatto qui a Sava un primo concerto a metà Luglio alla trattoria Pizza da Favola dove erano presenti anche il bassista e il saxofonista di Vasco Rossi. Stasera siamo qui al “Chiosco” e forse chiuderemo qui la stagione estiva. Ci sono buone possibilità !
Se doveste inviare un messaggio ai giovani che vogliono spendere la loro vita in funzione della musica, che cosa direste ?
Di studiare (sorride, ndr). Questa è la cosa fondamentale. Per studiare si intende avere un approccio col proprio strumento in maniera seria e attenta e seguire dei corsi atti al continuo miglioramento delle proprie abilità. Con il giusto mix di talento e preparazione si può arrivare lontano.
Andrea Prudenzano