Aldrovandi, il Coisp presenta 72 denunce: “Hanno solidarizzato con la vittima”
La nuova denuncia per diffamazione, partita dal sindacato di polizia, ha come protagonista, tra gli altri, Benedetto Zacchiroli, consigliere comunale di Bologna che ha come unica colpa di essersi dimostrato troppo vicino alla famiglia del ragazzo ferrarese ucciso da quattro agenti di polizia
ll Coisp querela tutti. Il coordinamento per l’indipendenza sindacale delle forze di polizia ha presentato denunce contro 72 persone, tra cui il capogruppo comunale del Pd di Bologna Francesco Critelli e contro il consigliere democratico Benedetto Zacchiroli.
L’unica colpa di quest’ultimo sarebbe l’essersi dimostrato troppo vicino alla famiglia di Federico Aldrovrandi, il ragazzo ucciso da quattro agenti di polizia.
L’uomo è stato raggiunto da una notifica di querela per diffamazione, in relazione al discorso che tenne in occasione della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria alla madre di Federico, Patrizia Moretti. A dichiararlo è Franco Maccari, segretario generale del Coisp, che a Il Fatto Quotidiano ha sottolineato come le iniziative del coordinamento siano state presentate in maniera “falsa”, e riferite ad avvenimenti “mai esistiti”.
La Moretti, peraltro, era già nel mirino del Coisp, tanto più che il sindacato, per protesta contro le condanne degli agenti colpevoli dell’uccisione di Federico, aveva organizzato un sit-in sotto le finestre del suo ufficio.
Non è chiaro comunque quali sono le dichiarazioni che, secondo il Coisp, sarebbero state diffamatorie nei confronti della polizia. Ne è all’oscuro anche la stessa Patrizia Moretti: “In realtà non riesco a capire quali siano le parole che hanno originato la querela, ma immagino che il Coisp si riferisca al discorso durante la cerimonia per la mia cittadinanza onoraria, in cui Zacchiroli disse che il comportamento degli agenti condannati non era degno della loro divisa”, ha infatti spiegato a Estense.com “Sinceramente non credo che ci possano essere i termini per una querela e non capisco il perché di questa iniziativa, forse era da un po’ che non si parlava di loro sui giornali e cercavano un po’ di visibilità”.
C’è da dire che oltre alle 72 denunce, ci sono anche quaranta diffide nei confronti dei media. Tutti coloro, cioè, che in un modo o nell’altro, hanno solidarizzato con la famiglia Aldrovandi.
FONTE
fanpage.it