TARANTO. Padre Alex Zanotelli al “Presidio Cittadini fuori dal Comune”

TARANTO. Padre Alex Zanotelli al “Presidio Cittadini fuori dal Comune”

Ieri pomeriggio, alle 16.00 in Via Duomo a Taranto,  nella sede jonica universitaria è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza a Padre Alex Zanotelli, religioso e missionario comboniano

Intorno alle 19 e trenta  Padre Alex è venuto a trovarci al Presidio dei “Cittadini fuori dal Comune di Taranto” che da 15 giorni  lotta per il diritto alla salute e si difende dagli attacchi  perpetrati sull’ambiente e sui cittadini tarantini. Atteso con trepidazione, applaudito con gratitudine, ci ha regalato la sua forza e determinazione per conseguire gli obiettivi di giustizia sociale. Vive attualmente nel quartiere Sanità di Napoli e le sue lotte con i comitati campani, nati grazie alla sua idea ed ispirazione, svolgono fin dal 2006 una determinante azione di cambiamento e di democrazia  dal basso, basandosi sul principio di  cittadinanza  che partecipa attraverso i valori della nonviolenza.

Padre Alex si è mobilitato per l’acqua pubblica e per le discariche omicide.  Ed è proprio questo che ci chiede: “Continuate nelle vostre lotte, la mobilitazione è giusta, ma siate sempre uniti e condividete l’impegno con tutti, dialogando e cercando di far comprendere la necessità dell’impegno, senza divisioni che disperdano il lavoro”. Noi gli chiediamo  di aiutarci concretamente in altre imminenti iniziative e lui s’ impegna a partecipare, ad organizzare iniziative, marce, a patto che si condivida con Napoli e la sua tragedia non diversa dalla nostra.

Alex Zanotelli è il paladino della solidarietà umana, dell’antimilitarismo, della tutela dei diritti e beni primari dell’essere umano tra cui la salute e l’ambiente.

  E’ abituato alle difficoltà ben oltre la nostra immaginazione, perché ancora giovane era in Sudan, durante la guerra civile e ed i suoi 8 anni trascorsi lì, il suo modo di predicare sono sempre stati  indomitamente laceranti, denunciando le ingiustizie  che i governi e gli amministratori corrotti effettuavano, intascando i fondi destinati allo sviluppo,  provenienti da aiuti locali ed internazionali.  E proprio in Sudan egli ha effettuato un’operazione  di solidarietà e di  tipo culturale con il popolo Nuba, oppresso dal potere, dialogando e creando un connubio tra le usanze africane ed i riti cristiani, officiando messe che attingevano ai costumi locali. Fu allontanato anche per questo dal governo.

Alex Zanotelli voleva combattere l’etnocentrismo europeo dialogando sullo stesso piano con altri popoli.  Sin dagli anni 80, infatti, appena è direttore della rivista Nigrizia, trasforma il mensile di informazione religiosa in un mensile di divulgazione socio-politica sulla situazione africana,  proponendosi di sensibilizzare l’opinione pubblica e certo la Curia,  sulle Teologie delle Chiese del Terzo Mondo e contestando la tradizionale  idea di missione che si basava sull’utilizzo di mezzi, capitali e cultura occidentali, senza alcuno scambio con la cultura del luogo.  Un’ operazione di dialogo perenne che Padre Alex ha effettuato anche con noi, ascoltando con estrema attenzione tutte le nostre prerogative e le nostre drammatiche vicissitudini ambientali.  Il suo messaggio è stato chiaro “continuate, andate sino in fondo senza violenza, ma con determinazione, alleatevi,  apritevi,  dialogate “.

A proposito della sua Laurea Honoris Causa, ci ha detto che ben 5 anni fa aveva accettato tale onorificenza a patto che Taranto potesse risaltare nel suo valore e nelle sue necessità. Di tempo ne è passato e forse era stato antesignano anche rispetto a noi tarantini.

 E non dobbiamo stupirci affatto se consideriamo le sue posizioni, sempre nette e dirette verso i governi italiani, denunciando gli interessi dell’Italia sul  commercio delle armi, nella cooperazione allo sviluppo e  sul  potere di poche famiglie  sul resto del mondo.

 E’ un personaggio scomodo Zanotelli con le sue  certezze di fede e  umanità;  la sua presenza ieri ha determinato una sorta di augurio per la continuità di una Taranto Libera e noi il suo augurio lo abbiamo preso per oro colato, perché a volte ci sembra di combattere una lotta impari o inutile, come può sembrare un presidio davanti ad istituzioni mute ed inutili che  abdicano alle proprie responsabilità.

 Ma se ci dice di restare a lottare, un uomo che  ha operato  in una baraccopoli africana attorno a Nairobi, denominata Korogocho, un missionario che ha conosciuto e combattuto  contro l’Aids, la fame, la prostituzione,  contro  piaghe quasi inesorabili nel destino di molti, vuol dire che noi possiamo ottenere la nostra giustizia. Padre Alex  lo ha  fatto con indomita volontà, denunciando certi modelli di sviluppo, ma anche  dando vita a piccole comunità, creando  cooperative che si occupano del recupero di rifiuti e dando lavoro a numerosi baraccati. Noi allo stesso modo possiamo ottenere delle economie alternative. Lui si è battuto per le riforme agrarie, per la distribuzione della terra in Kenia; noi possiamo batterci per uno sviluppo adeguato alle nostre esigenze culturali ed ambientali. Lui ha combattuto contro governi violenti. Noi vinceremo la nostra battaglia contro un potere pavido e altrettanto corrotto.

Maria Lasaponara

viv@voce

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