SAVA. Dario IAIA: ”L’antenna di Corso Francia ha solo una collocazione provvisoria di sei mesi”
Incontro dell’amministrazione con il Comitato cittadino di salute pubblica e i residenti di Corso Francia, con alcune mamme del “Bonsegna”
Ieri, giovedì 4 ottobre, presso il Palazzo comunale nella sala consiliare è avvenuto l’incontro pubblico tra il sindaco Dario IAIA, accompagnato dal vicesindaco Fabio Pichierri e dall’ass. Maurizio Pichierri, con la presenza del Comitato cittadino di salute pubblica presenziato da Giuseppe De Maglie. Due i temi all’ordine del giorno: le novità riguardo il depuratore consortile-sistema fognario a Sava e l’antenna installata due giorni fa in Corso Francia. Quest’ultimo tema è stato inserito in extremis dal Comitato data la sollecitazione di alcune mamme e dai residenti, presenti all’incontro e preoccupati dell’installazione rapidissima di un’antenna di telefonia mobile a meno di 100 metri dalla scuola elementare.
Oltre queste, diversi cittadini avevano manifestato paure e timori nei confronti dell’impianto, reo di emettere dannose onde elettromagnetiche nocive soprattutto alla salute dei cittadini. Prima di riportare quanto è emerso durante tale meeting è doveroso ai fini della cronaca rammentare a tutti i lettori alcuni dati. Sava, il nostro paese, dispone attualmente di ben 9 stazioni radiobase per la telefonia mobile e solo qualche anno fa fu attuata una protesta, con conseguente raccolta firme, per evitare che venisse installata un’ulteriore antenna in via IV Novembre. Come i numeri dimostrano, questo non è stato l’unico caso a cui il nostro paese ha dovuto assistere: più volte e a più riprese si è cercato di impiantare le antenne. Qualche volta ci sono riusciti, altre volte no ed oggi siamo all’incredibile quota di 9 stazioni.
Di una cosa possiamo stare certi, il nostro cellulare avrà campo anche se andremo nei meandri più sperduti delle campagne savesi. Ma veniamo all’incontro. Giuseppe De Maglie ha esposto dinanzi ai tre rappresentanti amministrativi i dubbi e le perplessità che affliggevano il comitato salute pubblica e in primis le sopracitate mamme e dopo aver chiarito alcuni aspetti ha lasciato la parola al sindaco. Quest’ultimo ha voluto tranquillizzare tutti affermando che dai verbali e dai documenti in suo possesso, tra cui spiccano i pareri di Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) e di altri enti, si evince che l’antenna è in piena norma di legge e che il suo impatto ambientale è pressoché nullo. Il sindaco IAIA ha poi continuato dichiarando che “entro sei mesi, così come disciplinato dalla legge, tale antenna verrà rimossa dall’attuale sito è verrà installata in una zona adibita a tale ambito, zona ancora da ricercarsi ma che, presumibilmente, si identificherà nell’area mercatale”.
In questa sede è stato anche proposto che gli introiti ricavati dall’ubicazione su territorio pubblico di tali opere sia in parte utilizzato ai fini di un attento controllo che tuteli e assicuri la salvaguardia della salute dei cittadini. In fine il primo cittadino ha voluto precisare che l’allerta scattata in tutto il paese è stata inutile poiché tutto è stato fatto come dispone la legge, dai controlli alle autorizzazioni. A tal proposito, un comunicato stampa forse avrebbe giovato ed avrebbe sicuramente evitato a decine di cittadini di allarmarsi “inutilmente”, se “inutilmente” si può dire.
E’ ancora doveroso puntualizzare che la legge fissa in 70 metri la distanza minima dei ripetitori dalle abitazioni e che chiama l’ARPA a dare l’ok al posizionamento. A questo punto, ottenuto il parere favorevole da parte dell’ARPA, le Compagnie Telefoniche hanno man libera. Sugli effetti che l’inquinamento elettromagnetico potrà provocare sulla salute umana, a lungo termine, va precisato che lo stato attuale delle conoscenze è ancora limitato, tanto che non si possono predire effetti nocivi, in particolare di effetti cancerogeni o altre patologie che potrebbero colpire soggetti meno dotati dal punto di vista immunologico, sui malati, bambini ed anziani.
Per tale motivo una parte della comunità scientifica, preventivamente, ha suggerito di adottare buon principio di cautela, inibendo l’installazione d’impianti di radiofrequenza nelle vicinanze di ospedali, scuole ed asili. Tutto avviene quindi nel formale rispetto delle norme di legge. Comunque, il fatto che un’ amministrazione comunale abbia autorizzato o dovuto autorizzare, con regolare concessione edilizia, l’installazione di un ripetitore per impianti di telefonia mobile non è ostativo ad un successivo ricorso con il quale la stessa amministrazione chieda, a tutela del diritto alla salute dei propri cittadini, l’emissione di provvedimenti urgenti e anche la rimozione o, in via subordinata, la disattivazione dell’impianto, qualora questo non abbia rispettato il progetto costruttivo o per superamento dei limiti delle emissioni tollerabili.
In ultima analisi dovrebbe essere immediatamente approvato in Consiglio comunale un regolamento che disciplini tale materia in modo tale che anche Sava imponga le sue regole, nei limiti della legge, a tutte le compagnie telefoniche. Visto che, come il sindaco ha ricordato, “le infrastrutture di telecomunicazioni sono considerate di importanza pari alle opere di urbanizzazione primaria (strade, fogne, illuminazione pubblica, ecc.)” è giusto che il tutto venga disciplinato e regolamentato e che nulla sia lasciato al caso. Quanto a questa antenna collocata in Corso Francia, ci risulta strana però questa collocazione provvisoria di sei mesi sull’immobile del privato. Vedremo …
Andrea Prudenzano