Roccaforzata. Il “Gruppo Consiliare Roccaforzata per i Beni Comuni” chiede l’applicazione della legge Severino
Dopo la condanna in primo grado, per abuso di atti in ufficio del vicesindaco. Lettera al Prefetto.
Oggetto: Richiesta di valutazione dell’esistenza dei presupposti per la sospensione dalla carica di vice-sindaco ed assessore del Dott. Vincenzo Pastore, alla luce del dettame della legge SEVERINO.–
I sottoscritti consiglieri comunali,
PREMESSO che:
• il Decreto Legislativo 31 dicembre 2012, n. 235, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 Gennaio 2013, ed entrato in vigore il 5 gennaio 2013, disciplina in materia di incandidabilità e relativamente al divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo, conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi;
• all’art. 11 dello stesso, di seguito denominata Legge Severino, preveda la sospensione e la decadenza di diritto degli amministratori locali, in condizione di incandidabilità, e cioè che gli stessi siano sospesi di diritto dalle cariche ricoperte, in presenza di una condanna non definitiva per uno dei delitti indicati all’articolo 10, comma 1, lettera a), b) e c); tra cui si menzionano, in particolare, i reati previsti dagli articoli 320, 321, 322, 322-bis, 323, 325, del codice penale: e cioè, dei delitti dei pubblici ufficiali contro la Pubblica Amministrazione, tra cui vi è il reato di abuso di ufficio;
• in seguito all’applicazione della stessa, sono diversi, ormai, in tutta Italia i casi di amministratori locali sospesi o dichiarati decaduti, spesso, per reati di poco conto, anche già prescritti.
Considerato che:
• il provvedimento, per i rappresentanti degli enti locali, viene disposto automaticamente dalle Prefetture, organi che sono in possesso dei certificati di carichi pendenti dei vari amministratori;
• il vice – sindaco, nonché assessore ai lavori pubblici del comune di Roccaforzata, dott. Vincenzo Pastore, ha riportato una condanna, il 20 dicembre 2012, da parte del Tribunale di Taranto, in primo grado, per abuso d’ufficio, nella gara per la concessione di una stazione di servizio nel comune di Roccaforzata, nel 2006, comune in cui all’epoca era sindaco;
• lo stesso amministratore è stato eletto consigliere comunale nel 2011 con 267 preferenze, pari al 40% dei voti espressi dalla sua lista. Salvo poi a dimettersi, “per motivi personali”, dopo soli tre mesi dall’elezione, dalla carica rappresentativa di consigliere, continuando però a rivestire comunque quella di giunta. Nel frattempo, come assessore del ramo di sua competenza, non ha mai ritenuto di dover rispondere alle varie interrogazioni, presentate dai sottoscritti per molteplici tematiche, non ultima quella riguardante la discussione sulla opportunità delle sue dimissioni per una questione prettamente morale;
P.Q.M.
chiedono, a Sua Eccellenza, qualora sussistano i presupposti, di valutare la possibilità di emettere un provvedimento di sospensione di diritto dalle cariche che il vice-sindaco Pastore riveste attualmente.
L’occasione è gradita per ringraziarLa del richiamo ai diritti dei consiglieri espresso con Sua lettera inviata il 14 ago u.s. al Sindaco di Roccaforzata, rappresentando però che, da allora, purtroppo, nulla è cambiato e le violazioni del regolamento continuano, in peculiare riferimento alla mancata risposta alle interrogazioni che i consiglieri presentano.
Gruppo Consiliare Roccaforzata per i Beni Comuni
Gaetano De Monte, Raffaele Corona e Gregorio Manzo