Rapida valutazione del rischio su casi di sospetta poliomielite in Siria e rischio per l’UE/SEE

Rapida valutazione del rischio su casi di sospetta poliomielite in Siria e rischio per l’UE/SEE

Alcuni casi di sospetta paralisi flaccida acuta (AFP) a causa del virus della polio a Deir Al Zour, in Siria rappresenta un’altra possibile fonte di infezione anche per il rischio d’importazione di poliovirus selvaggio nei paesi UE

Gli Stati membri che ricevono i rifugiati e richiedenti asilo dalla Siria dovrebbero valutare la loro condizione di vaccinazione all’arrivo e fornire la vaccinazione contro la polio e altre vaccinazioni  se necessario.  Il 19 ottobre scorso, l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha annunciato che stava indagando su casi di AFP a causa di poliovirus selvaggio in attesa dei risultati dal laboratorio regionale di riferimento dell’istituzione ONU. Tuttavia, visti i risultati di due casi dal laboratorio nazionale di riferimento di Damasco e l’età dei bambini (cinque casi sotto 1 anno di età, 13 casi tra 1-2 anni e quattro casi oltre 2 anni) è probabile che i casi sono determinati da poliovirus selvaggio.

É noto che un esodo di grandi proporzioni sta interessando la Siria dove migliaia di persone stanno fuggendo dal conflitto civile e si prevede che il numero che entrano nell’UE continuerà ad aumentare se dovesse esserci un evoluzione in Peluso della situazione. Nei primi tre trimestri del 2012, 11.573 siriani hanno richiesto asilo all’interno dell’UE. Per evitare rischi per la popolazione Ue, per  Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, gli sforzi regionali e internazionali, per valutare il rischio e fornire la vaccinazione e altri servizi di sanità pubblica in Siria e nei confronti dei rifugiati siriani, ospitati da paesi vicini dovrebbero essere sostenuti dall’UE. 

La copertura per la vaccinazione antipolio in Siria è scesa dal 95% di tutti i bambini che ricevono tre dosi di vaccino antipolio orale tra il 2002 e il 2010, al 52% nel 2012, secondo l’OMS. Se il virus polio sta circolando in Siria, si dovrebbe supporre che una parte dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti privi di documenti potrebbe essere portatore, anche inconsapevole del temibile virus ormai di fatto debellato in tutta l’eurozona.

Il rischio sarà più alto tra i bambini nati in Siria dal 2011 a causa della riduzione dei servizi di vaccinazione.

Questa situazione sottolinea la necessità per gli Stati membri a implementare le raccomandazioni fatte nella valutazione del rischio ECDC di trasmissione del poliovirus selvaggio-tipo in Israele.

Queste includono:

•          rafforzare la sorveglianza AFP, intensificando la

sorveglianza dell’enterovirus e quella ambientale se già avviata.

•    rivedere i piani di preparazione nazionale, garantendo una maggiore attività e una rendicontazione delle sequenze temporali e della disponibilità dei vaccini per una risposta immediata in casi di focolaio sul luogo.

 

 

viv@voce

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