LIZZANO. Strada provinciale 122 in direzione “Ostone” – “Torre Ovo”
Si stanno verificando preoccupanti smottamenti e cedimenti del terreno
Non vi è dubbio che l’ordinanza urgente emanata dal sindaco del Comune di Lizzano Macripò che ha consentito sino al 30 settembre di far convogliare le acque reflue del depuratore in falda, è servita a far “recuperare” la stagione balneare. Ma ora la situazione ritorna ad essere allarmante poiché lo “scempio ecologico” continua, e le “acque reflue” attraverso il canale “Li Cupi” riprendono a sfociare direttamente in mare in barba alla tutela della salute pubblica (in questo periodo nella zona ci sono ancora bagnanti).
Ma in questo magnifico tratto di mare non vi sono solo problematiche di carattere ambientale ed igienico sanitario che interessano la balneazione poiché vanno ad aggiungersi alcune situazioni che potrebbero essere causa di eventuali pericoli per la pubblica incolumità. In alcuni tratti della S.P. 122 in direzione “Ostone”- “Torre Ovo”,si stanno verificando preoccupanti smottamenti e cedimenti del terreno con dissesto del manto stradale ai bordi della carreggiata e in aderenza all’arenile che, considerato il consistente traffico veicolare e la mancanza di appropriata segnaletica che ne indichi il pericolo, potrebbe essere causa (soprattutto al buio di sera) di incidenti stradali.
Altra presunta situazione di pericolo potrebbe essere determinata dalle condizioni della parte sottostante il ponte del canale “Ostone” la cui struttura in conglomerato cementizio armato sembra abbia bisogno di un’ intervento di consolidamento,
Si può notare infatti che, a causa del ritiro del calcestruzzo, la sottostante struttura ha subito delle micro e macro fessurazioni(vedesi foto) che hanno facilitano l’ingresso di acqua, umidità ed agenti aggressivi e provocato l’ossidazione dei ferri di armatura che espellono il calcestruzzo di copri ferro con accelerazione del processo di sgretolamento e messa a nudo delle armature con conseguente distacco di pezzi consistenti di calcestruzzo.
Spesso per curiosare adulti e bambini si recano in prossimità della “foce dei reflui” che si trova proprio sotto il ponte e quindi, per evitare eventuali pericoli alla pubblica incolumità, si rende necessario e indispensabile che la superficie del ferro esposta venga liberata in ogni sua parte dai residui di calcestruzzo.
Sulla stessa spiaggia dello “ Ostone”, sulla quale circa tre anni fa venne realizzato uno stabilimento balneare che occupava circa 500 metri di area demaniale, poi fatto chiudere poiché sprovvisto di autorizzazioni, vi è un proprio deposito di attrezzature abbandonate (chiosco-bar, frigo e ante con vetri rotti, paletti in legno conficcati nella sabbia, una pedana in legno e una in ferro arrugginito che si inarcano verso la carreggiata) che oltre a danneggiare l’ambiente circostante e l’aspetto paesaggistico, rappresentano anche questi un pericolo per la pubblica incolumità (molti bambini soprattutto nella stagione estiva, si spingono nei pressi del chiosco e delle passerelle).
Di tutte queste problematiche, attraverso un mio Esposto ho provveduto ad informarne oltre al Sindaco anche i Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Taranto e la Capitaneria di porto di Taranto affinché vengano adottati tutti quei provvedimenti necessari alla tutela della sicurezza e della salute dei cittadini.
Mimmo CARRIERI