MANDURIA. Alla ricerca del cinema perduto. Quale futuro per il cinema Ideal?
Da Costanzo Antermite e Gemma Lanzo, riceviamo e volentieri pubblichiamo
Se si vanno a leggere i dati relativi all’offerta cinematografica nella nostra regione in termini di “schermi in attività” si troverà che le provincie di Brindisi e Taranto detengono il primato negativo rispettivamente con 8 cinema su 10 e 5 su 7 “a riposo”. Sono dati davvero sconfortanti. Per quanto riguarda la nostra cittadina è davvero disarmante il fatto che l’unico cinema ancora in piedi, il cinema Ideal, venga rubricato come “chiusura estiva” in pieno autunno e a due mesi dall’inizio della nuova stagione cinematografica 2013-2014. Stando ai “si dice” anche per il cinema Ideal sembra che si prospetti la chiusura definitiva, seguendo così la sorte del Candeloro e del Paisiello, gli altri due cinema cittadini ormai chiusi da tempo immemorabile. Dopo ottant’anni di quasi ininterrotta presenza il cinema di Manduria sarà solo un ricordo del passato.
E questo è un fatto di assoluta gravità tenuto conto che la rivoluzione digitale che sta investendo l’esercizio cinematografico riposiziona il “cinema” come un presidio culturale di massima eccellenza. Nonostante la rivoluzione digitale ci permetta oggi di vedere il cinema su diverse piattaforme, dai dispositivi mobili, ai DVD, al “pay on demand” televisivo, la sala cinematografica rimane comunque un vero e proprio riferimento per una comunità. La centralità culturale della sala cinematografica sta nella capacità di aggregare un pubblico, di fidelizzarlo attraverso la proposta di una varietà di contenuti. In questo modo il “luogo” di proiezione diventa spazio condiviso, spazio comune con la funzione sociale di intrattenere e di formare il cittadino.
La paventata chiusura del cinema Ideal sarebbe indubbiamente una grave perdita ma potrebbe diventare una importante occasione per il Comune se facesse un investimento richiedendone la gestione. Entro il 31 dicembre 2013 infatti, tutte le sale cinematografiche italiane dovranno allinearsi alla tendenza già consolidata negli Stati Uniti e provvedere a sostituire i vecchi sistemi di proiezione con quelli digitali. Questo aprirà le sale cinematografiche a nuove modalità di fruizione. Con la digitalizzazione dei cinema infatti, questi diventeranno veicolo di promozione culturale non necessariamente legata alla produzione cinematografica.
Come già sottolineato in un nostro precedente intervento su Casalnuovo “Addio alla pellicola”, del 28 Aprile, 2012: “La nuova sala digitale non sarà più semplicemente il luogo deputato al consumo di massa del ‘film’ nel senso tradizionale ma diventerà il luogo di intrattenimento e di spettacolo che permetterà la partecipazione collettiva ad eventi ‘che accadono in un luogo fisico e si riverberano al di fuori di esso, senza limiti spazio-temporali’: eventi sportivi, concerti, performances artistiche e tutti quei contenuti alternativi che non si identificano necessariamente con la concezione del cinema inteso come arte della narrazione lineare” .
In quest’ottica il Cinema Ideal potrebbe diventare un contenitore culturale dalle alte potenzialità e conquistare una posizione centrale per Manduria risollevandola anche socialmente ed economicamente. È provato infatti da studi di settore (Rapporto Kea, 2006) quanto elevato sia l’impatto delle attività culturali e ricreative sull’economia e come il pil dei paesi che investono in cultura sia maggiore rispetto a quelli che ne rimangono indifferenti non cogliendone l’importanza. I cinema, i teatri, i siti archeologici, i musei, creano ricchezza ed occupazione. La digitalizzazione dei cinema porterà ad una vera e propria rivoluzione nel campo della fruizione audiovisiva.
Una nuova gestione competente del cinema Ideal, attivando per intero e tempestivamente le sue potenzialità, potrebbe produrre una ricaduta virtuosa sia in termini culturali che economici.
Costanzo Antermite e Gemma Lanzo