COMUNICATO STAMPA. Verdi di Manduria. Depuratore consortile
“Scongiurare per sempre la presenza di questo eco-mostro in prossimità delle nostre coste”
L’epilogo della vicenda riguardante il depuratore non desta in noi Verdi alcuno stupore, essendo questo epilogo largamente scontato , viste le premesse e analizzati i comportamenti dei protagonisti. Il progetto del depuratore consortile, inserito nel Piano regionale di Tutela delle acque sin dal 2009 , senza che il comune di Manduria nulla eccepisse nei termini previsti dalla legge, è nato con quelle dimensioni e con quella ubicazione perché si voleva fortemente, da parte di A.Q.P., progettista e futuro gestore, lo scarico in mare.
Che fosse in battigia o tramite condotta sottomarina , la sua realizzazione non è mai stata messa in discussione, né dal progettista né dal committente. I suggerimenti tecnici , di vario tipo e provenienza, le ipotesi di lavoro, i tentativi di mediazione, proposti in questi anni, fatta salva la buona fede dei proponenti, sono stati solo una perdita di tempo e di energie, perché ad un osservatore attento non poteva sfuggire che, al di là di generiche promesse, nessun passo formale veniva compiuto dal committente( Regione Puglia) nella direzione di una rivisitazione del progetto iniziale. Anzi , Assessorato regionale e A.Q.P. sono stati fin troppo coerenti nel fornire sempre la stessa risposta: chi rifiutasse quel depuratore doveva farsi carico di fornire un progetto alternativo che potesse essere accolto, a costo zero per la Regione, all’interno del Piano di Tutela delle Acque.
Si trattava dunque di porre mano al portafogli e conferire incarico ad una società esperta nel progettare, realizzare e gestire impianti di depurazione, di fornire questo progetto alternativo. Un progetto definitivo, non una ipotesi di lavoro. Questa soluzione, a suo tempo esperita con successo dal Comune di Avetrana, non è stata seguita dagli amministratori di Manduria, i quali sicuramente avranno di che giustificare tale scelta. Ma non hanno seguito neppure l’altra strada possibile: quella della mobilitazione popolare, ad esempio attraverso un referendum, o di una protesta eclatante e fortemente simbolica, da concordare con tutti i sindaci dei comuni vicini.
Ora come ora, incatenarsi a qualche cancello sarebbe semplicemente ridicolo. Intanto, mentre il dramma si consumava, i cittadini di Manduria si “addormentavano” , cullati dalla illusoria speranza che qualcuno una soluzione pur che sia l’avrebbe trovata e rassicurati dai proclami che di volta in volta davano il problema per risolto.
Tutto finito allora? Ebbene pare di no. Pare che finalmente in Regione qualcuno abbia preso coscienza, forse anche sotto la spinta delle iniziative della magistratura, che qualcosa, nel sistema di depurazione sin qui adottato, non funzioni e che gli scarichi in mare siano un pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Noi Verdi lo andiamo dicendo da tempo, confortati dalle analisi di Goletta verde di Legambiente.
Dunque parrebbe ( il condizionale è d’obbligo) che si stiano studiando nuove soluzioni che riguarderebbero l’intera costa jonica, con una canalizzazione di vasta portata di tutte le acque depurate, da miscelarsi con altre sorgive provenienti dal Mar Piccolo, per poi essere avviate alla rete irrigua del Salento. Se davvero gli intenti sono questi, è giunto davvero, a nostro avviso, il momento di riconsiderare dimensioni e localizzazione del depuratore, che non avrebbe mai dovuto essere previsto in quel sito. Invitiamo pertanto il Sindaco Massafra a muoversi con decisione in questa direzione , opportunamente coordinandosi con quello di Avetrana, al fine di scongiurare per sempre la presenza di questo eco-mostro in prossimità delle nostre coste.
Come volevasi dimostrare. In tutti questi anni noi Verdi abbiamo sempre sostenuto, tra l’altro, che la soluzione del problema atteneva alla volontà politica e che tanto il competente Assessorato regionale quanto l’A.Q.P. possedevano e possiedono tutte le professionalità atte a trovarla, qualora chi detiene il potere decisionale li avesse sollecitati a farlo.
Esecutivo cittadino del Partito dei Verdi – Manduria