SAVA. Per il secondo anno consecutivo la Cappella dei Combattenti e reduci della 1^ Guerra Mondiale rimarrà chiusa!
L’indignazione dei parenti dei defunti ai quali non è consentito fare visita ai propri cari
In prossimità della ricorrenza dei defunti, monta la rabbia dei parenti dei 224 defunti “prigionieri delle transenne” da ben due anni a causa della mancata manutenzione del solaio che avrebbe dovuto garantire l’incolumità pubblica. A tal proposito il sindaco Iaia, successivamente al sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco l’ 1 novembre 2012, data in cui per la seconda volta (una prima volta fu nell’ottobre 2011) venne accertato il pericolo per l’incolumità pubblica derivante dal degrado ambientale ed igienico sanitario in cui in cui versava il fabbricato a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto, con propria ordinanza dell’8 novembre 2012, al fine di garantite la sicurezza strutturale e il decoro del manufatto aveva ordinato ai parenti dei defunti seppelliti nella Cappella di proprietà dell’ Associazione Nazionale Combattenti, la esecuzione dei lavori di cui la stessa aveva bisogno, che avrebbero dovuto avere inizio entro 30 giorni.
L’ordinanza in questione stabiliva che, nel caso in cui non fosse stato dato seguito ai lavori di intervento che avrebbero dovuto garantire la sicurezza strutturale e il decoro del manufatto, la stessa amministrazione vi avrebbe provveduto d’ ufficio con proprie maestranze e/o ditte private, con addebito dei costi sopportati ai parenti dei defunti seppelliti nella Cappella.
A tal proposito, il Consigliere di opposizione dell’ amministrazione comunale di Sava Ivano Decataldo, in data 24 settembre 2013 aveva presentato una “interrogazione” chiedendo chiarimenti sulla mancata esecutività dell’ ordinanza i cui termini di 30 giorni erano scaduti l’8 dicembre del 2012( trascorsi 9 mesi).
Con nota dell’ 1 ottobre 2013 a firma del sindaco e del consigliere delegato ai servizi cimiteriali indirizzata al consigliere di opposizione Ivano Decataldo, veniva comunicato che: il manufatto non essendo di proprietà comunale ma “dell’ Associazione Nazionale Combattenti e Reduci” (quindi proprietà privata) per le spese di manutenzione di cui abbisogna, non è consentito utilizzare “denaro pubblico”.
La nota concludeva che: “si sta cercando di individuare e coinvolgere gran parte dei parenti e degli eredi dei defunti (molti dei quali irreperibili o anch’essi defunti) al fine di reperire le risorse da destinare alla auspicata ristrutturazione.
Intanto il tempo scorre inesorabilmente tra due giorni sarà la ricorrenza dei defunti, e anche per quest’anno i “Combattenti e Reduci di Guerra” resteranno “prigionieri delle transenne”!
Mimmo Carrieri