SAVA. Piazza Risorgimento. Un anno fa era la consegna della fine dei lavori …
Lavori iniziati il 2 maggio 2012, da consegnare il 3 novembre 2012
Son passati ben 543 giorni, il che equivale a oltre un anno e 186 giorni da quando la recinzione è stata posta a segno della ristrutturazione del parco pubblico. Che dire? In tutti questi mesi, o meglio anno passato, abbiamo cercato di vedere cosa non ha funzionato in questa direzione politico-amministrativa. La risposta, aimè, è una sola: incapacità di un sindaco, di un assessore obsoleto addetto al ramo dei Lavori pubblici. Mentre questa amministrazione viaggia già al 35% del suo mandato e non si registra nulla di nuovo, di proprio.
Il suo operato, se poi trattasi di operato suo, è andato avanti solo grazie al lavoro che la precedente amministrazione ha lasciato. Quindi ha solo dato corso ai lavori ereditati. Intanto si registra un immobilismo amministrativo che ha demolito quasi tutte le speranze di cambiamento decantate nella campagna elettorale.
E sono anche “fortunati”, per il momento.
Hanno una opposizione che si fa sentire solo nelle aule istituzionali e che, speriamo, si ricordi a cosa è stata designata dal savese. Nel fra tempo si registrano strappi e cuciture immediate all’interno di questa maggioranza.
Ma lo scoglio più importante, l’amministrazione IAIA lo deve superare alla fine di questo novembre e l’oggetto non è dei più facili: il Bilancio. Quanto alla ricorrenza dei Morti il Cimitero è sempre lì e con lo stesso volto del passato.
Ovvero, degradato e con il Plesso dei Combattenti della Prima guerra mondiale ancora interdetto ai parenti. E si marcia verso il terzo anno di chiusura totale della gentilizia storica. Plesso che chiede vendetta, almeno per la memoria, per così tanta strafottenza e lassismo … e a dire che oggi amministra Sava chi, ieri, era sui banchi dell’ opposizione e puntava minacciosamente il dito d’accusa sul degrado del nostro Cimitero. Facendo nomi e cognomi. Oggi, i nomi e i cognomi sono stati sostituiti con i loro, ma il degrado è sempre lo stesso.
Se andiamo nei paesi limitrofi, ad esempio Maruggio o tanti altri paesi vicini, il rispetto per la memoria è ben altra cosa.
Giovanni Caforio