SAVA. Raccolta differenziata. E doveva essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione IAIA …

SAVA. Raccolta differenziata. E doveva essere il fiore all’occhiello dell’amministrazione IAIA …

Quando credono che amministrare è una passeggiata. SavaInMovimento ipotizza il reato di Truffa!

E’ dall’inizio della passata primavera che, faticosamente, a Sava è partita la raccolta differenziata. Ci voleva un inizio. Anche se la partenza era prevista prima. Molto prima. Ma andiamo al servizo che la compagnia privata Igeco, per conto dell’amministrazione IAIA, dà al savese. Comprensibile, nella fase iniziale del servizio porta a porta, le difficoltà di molti cittadini a differenziare ma dopo qualche mese siamo entrati quasi tutti nell’ordine delle idee sul riciclo. Cosa ottima questa. Di pari passo veniva istituito, dalla compagnia privata Igeco, un numero verde a cui il savese che aveva bisogno di chiarimenti poteva chiamare ed avere, di seguito, le giuste indicazioni. Il numero verde, spesso e volentieri secondo molti nostri lettori, era il più delle volte che faceva “tuuuu … tuuuu … tutu”. Quindi non rispondeva quasi nessuno alla cornetta.

Primo disservizio spesso e volentieri riportato. Saltiamo le nuove assunzioni savesi alla Igeco che è meglio, altrimenti si esce fuori traccia. Quindi la TARES, tributo comunale che viene pagato dal cittadino contribuente in prevalenza sui rifiuti che produce, è il servizo che il nostro Comune dà al savese. Questo servizio è disciplinato da un contratto stipulato tra la Igeco e il nostro Comune. Con condizioni del servizio, o meglio come deve essere organizzato e come deve svolgersi. Su questo contratto ci sono state molte perplessità e molti dubbi.

Nelle sedi istituzionali l’opposizione ha spesso e volentieri chiamato in causa il sindaco IAIA e il suo referente amministrativo ma nisba. Risposte rimandate successivamente e per iscritto anche! Risposte che non arrivano mai e automaticamente Ivano Decataldo, Consigliere comunale di SavaInMovimento, ha messo in moto una petizione popolare da consegnare al sindaco IAIA e, molto probabilmente, al Prefetto di Taranto. Non conosciamo ancora gli altri passi successivi che SavaInMovimento vorrà fare ma su tutto in questa petizione primeggia la mancanza delle isole ecologiche che pur nel Contratto ci sono. Isole ecologiche che almeno, come minimo, avrebbero potuto evitare lo scempio di rifiuti che viene buttato nelle nostre campagne. SavaInMovimento è una componente politica-istituzionale e nella Sala consiliare ha portato avanti questa “battaglia”, elencando non pochi disservizi.

Nel suo manifesto, affisso nelle Vie del paese, SavaInMovimento dice chiaro e tondo che questo tributo che paga il savese non è corrisposto secondo le modalità contrattuali e ipotizza il reato di truffa.  Viene naturale chiederci: verso chi può essere ipotizzato questo reato? Ma ancora più grave sarebbe, ipotizzando, che assieme alla truffa semplice si potrebbe aggiungere quella aggravata. Mi spiego: quando un funzionario o un amministratore viene individuato dalle eventuali indagini del magistrato come colui che poteva fare e non ha fatto, sapendo bene cosa era il suo compito nel caso in specie, allora non è più truffa ma truffa aggravata. La parte politica può fare, spesso e volentieri, i passi che ritiene opportuni.

Quanto a noi, su questo Contratto stipulato tra il nostro Ente comunale e la compagnia privata abbiamo fatto i nostri movimenti nelle sedi opportune già da diverso tempo …

Giovanni Caforio

viv@voce

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