SAVA. Consiglio comunale di venerdì 29 novembre 2013. Una delle sedute istituzionali che, in virtù della sua durata, passerà alla nostra del nostro paese
Passa la previsione di Bilancio del 2013 dell’amministrazione IAIA
Oltre la durata, di questo Consiglio comunale ricorderemo molto. Ma molto per davvero. Su tutto l’importanza delle parole che fanno capolinea a “trasparenza” e “legalità”. Ovvero, la tanto cara terminologia professata dal sindaco IAIA nella campagna elettorale prima di essere legittimato ad amministrare Sava con la sua coalizione, o meglio con il “Patto per Sava”. Lo scenario è dei più insoliti: tanti savesi tra il pubblico, molti in piedi e, su tutto, molti commercianti che vogliono vederci chiaro in questa TARSU che passa a TARES. Il clima lascia intendere che sarà una seduta infuocata. Infatti già ieri, nella riunione della Commissione Affari generali, conclusa con tante i ma senza i puntini, si sono sollevati molti dubbi sul carteggio prodotto dal segretario generale, e coadiuvato dall’amministrazione IAIA.
Carteggio questo molto chiaro: la previsione di Bilancio del nostro Comune sull’esercizio di spesa del 2013. Ma andiamo alla massima assise istituzionale savese di venerdì 29 dicembre. Finita la formalità di rito, con tutti i Consiglieri presenti della maggioranza e dell’opposizione, si passa subito all’ordine del giorno. In apertura dei lavori istituzionali è Graziano Demauro che annunica il suo passaggio dall’ex PDL al Nuovo centro destra che fa capo al Ministro degli Interni, e vice premier, che fa di nome all’anagrafe Angelino Alfano.
De mauro, da non confondere con il segretario comunale che fa di cognome Di mauro, finita questa breve comunicazione ufficiale invita tutti i Consiglieri presenti, sindaco IAIA compreso, “a ravvedersi sugli aumenti che portano all’ordine del giorno. Aumenti, insopportabili per le famiglie savesi. Di pari passo per le attività commerciali le quali vedranno aumentare vertiginosamente, del 300%, il tributo comunale della Tares”. L’invito di De mauro non è accolto, come d’altronde non è accolta la sua proposta di sospendere immediatamente i lavori, appena iniziati tra l’altro, “per far sì che ci possa essere il tempo indispensabile prima di dare il via a questa manovra”. De mauro lancia un grido d’allarme dal banco dell’opposizione: “Se tutto questo viene approvato, molte attività commerciali saranno destinate a chiudere senza scordare il grave danno che si fa all’economia savese”.
Abbottonati i consiglieri della maggioranza, ad eccezione di Gaetano Leo che nel suo intervento analizza le ragioni che ha portato il Comune di Sava, come gli altri Comuni italiani, a fare gli “esattori”. La sua analisi parte da lontano: dal governo Monti avvallato da PD e da PDL a quello di Letta. E’ uno specchietto lucidissimo quello di Leo. Nel suo intervento il Consigliere e capogruppo del GPA mette in evidenza la seria difficoltà dei Comuni italiani, Sava compresa, a rasentare il dissesto. Dai banchi dell’opposizione, al completo questa volta, ci sono tutti. Ivano Decataldo, di SavaInMovimento, è provato dai postumi influenzali dei giorni appena passati ma dimostra di essere sempre attento alla tematica serale fresco del successo ottenuto con la petizione popolare della raccolta di firme per il rispetto delle norme contrattuali tra il nostro Comune e la compagnia privata Igeco, gestore del servizio raccolta porta a porta. Ogni Consigliere dell’opposizione ha dei fascicoli alti circa 40 centimetri davanti a se e sono le delibere e i vari documenti che l’amministrazione IAIA ha fornito nella mattinata. Quindi, manco il tempo di visionare il tutto e prepararsi al dibattito serale.
Ma si va avanti lo stesso. Mimmo Spagnolo, capogruppo del PD, dal microfono ricorda la sera del giorno precedente quando in Commissione Affari generali mancavano documenti importanti i quali avrebbero dato un quadro chiaro a tutto il Bilancio di previsione del 2013 da discutere il giorno dopo. Molte perplessità e molti dubbi in questa serata che vede l’assise istituzionale savese impegnata in un tour de force che non si sa quando finirà. Ma il “mattatore” della serata è Arturo De Cataldo, Forza Italia, che incalza punto su punto il carteggio prodotto dal segretario comunale savese. Volano pesanti accuse di manomissione dei conteggi prodotti e qui, francamente, non si giustifica affatto la mancanza del collegio dei sindaci revisori. Ma oltre questo De Cataldo mette in grassetto che le manomissioni prodotte sono state fatte successivamente alla loro visione precedente. Documenti che mancano di numero di protocollo e timbri comunali.
E qui De Cataldo chiama sul banco degli imputati Irene Di mauro, segretario generale del Comune di Sava, eletta padre-padrone-padreterno dal sindaco IAIA. Segretario che ha avocato a se quasi tutte le deleghe dei funzionari comunali. Tante le accuse, tante le dita puntate sui bersagli ma è parso che tutto scivolasse addosso a questo sindaco, a questo segretario comunale, a questi assessori e Consiglieri di maggioranza. Questi ultimi sembrano aver ritrovato la compattenza in virtù di cosa non si sa. Arroccati nel loro fortino, fuori, molto fuori dalla realtà che vive il paese. Incredibile. Una previsione di Bilancio bella e pronta, impacchettata, come sta sta è lì in attesa della maggioranza consiliare. Gli interventi sembrano sassi lanciati nello stagno, qualunque proposta lanciata dai banchi dell’opposizione sono parole che si perdono nell’aria gelida della serata invernale che registra pochissimi gradi al suo attivo. Ma con tanti savesi interessati a questo Consiglio comunale nei banchi riservati al pubblico. Si va avanti, passa il tempo, passano le ore e imperterriti, sindaco pro-tempore e suoi affecionados, sembrano come quei scolaretti che aspettano che il bidello suoni la campana per il tutti casa per stare con le loro mamme. Eppure, in questa seduta, l’opposizione ha mostrato una cosa fondamentale: la compattezza sugli argomenti.
E’ un dato importante questo. Seppur politicamente distanti, stasera c’è stata una comunione di intenti, i quali erano mirati a debellare aumenti scriteriati e spudorati della TARES che vanno da un minimo del 10% (farmacie e tabacchini) ad un massimo del 300% (pizzerie, supermercati, bar, ecc). Arturo De Catadlo, in extremis, ha presentato oltre 20 emendamenti di modificata agli aumenti nei vari comparti interessati. Ma chè: non c’è stato verso, ma neanche minimamente, da parte dell’amministrazione IAIA a valutare anche una di queste proposte. Come d’altronde quelle fornite dal PD e SavaInMovimento. Una sorta di muro creato da questo sindaco, da questi assessori, da questi Consiglieri della maggioranza, i quali hanno offerto agli occhi di chi li vedeva uno spettacolo davvero indegno. Fuori dalla realtà. Ecco, questo è stato il clima della serata che questa maggioranza consiliare ha dato al paese. Arturo De Cataldo attacca violentemente il segretario comunale, impassibile quest’ultima, sull’importanza del suo ruolo in questa assise e su tutto quello che in questa previsione di Bilancio 2013 non va.
La Di mauro è fredda, impassibile, quasi con lo sguardo fisso ad aspettare che l’arringa del Consigliere di Forza italia finisse quanto prima. E le risposte? Non ci sono risposte. Non si usa questo. Per nulla. Altro che trasparenza e legalità. Tutti gli interventi dell’opposizione sembrano come palle da tennis lanciate contro il muro che rimbalzano e tornano al mittente svuotate di risposta dal destinatario. Passano le ore. Si arriva alle 2.15 di sabato 30 dicembre 2013. Oltre otto ore di dibattito che non ha portato a nulla se non a farci capire una cosa: l’amministrazione IAIA ha dimostrato che ogni obiettivo, ogni ragione, del suo messaggio elettorale è andato a farsi frigere. E che di Sava, e dei savesi, importa ben poco. Ora ci sono solo gli aumenti, vertiginosi, da pagare della Tares.
Ora IAIA e co. si devono misurare su questo nel paese e vedere le reazioni dei cittadini a questi scriteriati aumenti. I momenti sono difficilissimi per tutti noi, l’amministrazione IAIA ha contribuito a renderceli ancora più bui. Questo è il nostro sindaco pro-tempore, questi sono i suoi assessori e i suoi amorfi Consiglieri comunali.
Giovanni Caforio