Giusy Caraccio: “Ma, il Direttore mi ha spronato a non mollare la presa, con gentilezza a volte e durezza altre …”
Viv@voce. Un pezzo di questo giornale si stacca verso lidi più ambiti
“C’è chi da bambina sogna di diventare una ballerina capace di danzare leggera come la neve, io ho sempre sognato di diventare una scrittrice. Crescendo purtroppo, come spesso accade, le vicissitudini prendono il sopravvento su i buoni propositi e le aspirazioni. Mai disperare però, perché quando meno te lo aspetti, la vita può riservarti incontri inattesi e capovolgenti. A me è successo; ho incontrato una persona che ha creduto in me e mi ha teso una mano incitandomi a venire fuori dal limbo della routine cerebrale e tirar fuori le aspirazioni appisolate.
Ho iniziato a seguirlo come praticante giornalista, a scrivere per Giovanni Caforio sul Periodico Viv@voce, imparando da lui.
Lentamente ho intrapreso il percorso di crescita, commettendo errori, raccogliendo lusinghe e abbagli e provando emozioni contrastanti.
Mille e mille volte ho pensato di non esserne capace e che sarebbe stato meglio mollare tutto ma, il Direttore mi ha spronato a non mollare la presa, con gentilezza a volte e durezza altre.
Sono passati anni da quel difficile inizio e quando due giorni fa mi è stato consegnato il tesserino dell’Ordine Giornalisti e riconosciuto ruolo di Giornalista Pubblicista mi è salito sulle labbra un sorriso.
Ora sono una Giornalista, una parte del sogno da bambina si è avverato, ed è giusto, doveroso e sincero il mio ringraziamento al Direttore Caforio.
Giovanni grazie per aver condiviso la sfida!”
Giusy Caraccio